Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 17 novembre 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, tutte le volte che l’anno liturgico và verso la fine, prima che inizi uno nuovo con l’Avvento, ci sono le letture che parlano della fine del mondo. E’ sempre così.

Lo scopo non è incutere paura nei fedeli, anzi: si tratta di esortarli sempre più a riporre la loro speranza nel Signore.
Di questo ci parla Gesù Stesso nel Vangelo di oggi.
L’evangelista Luca inizia il Suo discorso sulla fine dei tempi con il fatto che molti ammiravano il tempio di Gerusalemme, perchè era adornato di belle pietre e di doni votivi. Non è un caso che Luca inizi in questo modo.
Gesù è esortato a riflettere sul senso più profondo della vita e degli avvenimenti che accadranno prima della Sua seconda Venuta.
Egli desidera allontanare il cuore dei Suoi discepoli da tutte le cose terrene e indirizzarli verso quelle celesti che rimangono e che hanno veramente valore.

Tutti noi abbiamo nella nostra vita umana paure, angosce e difficoltà. Col tempo si sviluppa anche la paura della fine. Si prende atto che l’uomo è passeggero. Molti, quando rimangono soli, cadono in depressione al vedere che tutto passa.
L’anima cerca il Creatore e nulla sulla terra può riempirla.

Molti camminano per vie sbagliate e non ascoltano le esortazioni dello Spirito. Hanno hobby, si circondano di amici e fanno di tutto per avere una pace e sicurezza false. Tali persone non avranno mai una pace vera. Si ammaleranno di malattie fisiche e spirituali, perchè non cercano il farmaco della loro incertezza e inquietudine oppure lo cercano nei posti sbagliati. Il vero farmaco è troppo prezioso e bisogna cambiare completamente la propria vita. Non è sempre semplice.

Ovviamente il farmaco è Dio. E’ Lui che guarisce e dona la speranza. Solo Dio è sicuro e solamente quando noi poniamo il Lui tutta la nostra speranza possiamo essere sicuri.
Lo ha detto in modo molto bello santa Teresa d’Avila: “Nulla ti turbi. Nulla ti spaventi. Tutto passa. Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. A chi possiede Dio non manca nulla. Solo Dio basta”.

Gesù dice ai Suoi discepoli che ci saranno molte difficoltà: pestilenze, carestie, i genitori perseguiteranno i propri figli e i figli i genitori a causa della fede in Lui. Ci sarà tutto questo, ma questo non fa parte del Regno di Dio. Gesù non fa sentire la paura, ma al contrario dice: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita. Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”.
Il Regno di Dio è già in coloro che credono completamente al Signore. Essi non sentono paura e non perdono la fede. Gesù chiede questo ai Suoi discepoli: una fede completa e solida. Soltanto così sarà possibile proteggersi da tutto ciò che è cattivo.

Ascoltando le Parole di Gesù tanti hanno guardato le catastrofi naturali e hanno fatto calcoli sulla seconda Venuta di Cristo. In questo modo hanno fallito la chiamata.  Gesù non voleva invitare a fare calcoli, ma ad avere una fede solida in Lui.
Egli desidera che anche noi oggi abbiamo una fede così certa in Lui da non aver paura e da non allontanarci.

Fratelli e sorelle, la nostra fede non è un’invenzione o un inganno degli uomini. Fondamento della fede è Dio che crea, sostiene e governa tutto.
Attraverso il sacrificio della Messa noi lodiamo il nostro buon Dio. Attraverso esso ci doni la pace nel cuore e la perseveranza nella fede, affinchè nella nostra vita possiamo sempre crescere nell’amore verso di Lui e ammirare la Sua Bellezza che non passa.

Amen.

fra Zvonimir Pavičić

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)


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