Angolo teologico

Angolo teologico (61)

Messaggi del 25 dicembre 2019 e del 2 gennaio 2020

Messaggio a Marija del 25 dicembre 2019

“Cari figli! Vi porto mio Figlio Gesù perché vi benedica e vi riveli il Suo amore che viene dai cieli. Il vostro cuore brama la pace che diminuisce sempre più sulla terra. Per questo gli uomini sono lontani da Dio, le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale. Sono con voi, figlioli, per guidarvi su questo cammino di salvezza al quale Dio vi chiama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico

Il messaggio, pur breve, raccoglie alcuni pensieri sempre profondi e attuali: il primo si inserisce nel tempo liturgico in cui ora viviamo, il Natale di Gesù; il secondo rappresenta una constatazione dolorosa dei tempi difficili che ci allontanano da Dio; il terzo ci offre uno spiraglio di speranza per trovare rifugio e salvezza.

                1. Maria Cristofora, cioè portatrice di Gesù il Salvatore. Ella lo afferma con vigore: “Cari figli! Vi porto mio Figlio Gesù, perché vi benedica e vi riveli il suo amore che viene dai cieli”. In questo modo capiamo la sua missione materna che consiste precisamente nell’essere lo strumento umano per mezzo del quale Dio si è potuto incarnare, farsi uomo e perciò donarci la sua salvezza nella passione, morte e risurrezione. Se non ci fosse stato il contributo di Maria al progetto salvifico di Dio Padre di inviare il Figlio amato sulla terra e assumere un corpo e un’anima umane, tale progetto sarebbe stato vanificato. D’altronde solo attraverso la natura umana Cristo ha potuto offrirsi in sacrificio di espiazione e di redenzione per i nostri peccati e cattiverie. Perciò il compito di Maria è di estrema importanza e ci manifesta la sua bontà e disponibilità immense. Di questo dovremmo essere grati a lei.

                Di fatto dice che suo Figlio, il Verbo incarnato, è colui che ci benedice, cioè riversa su di noi le divine grazie e la sua protezione e potenza, difendendoci da ogni male. Inoltre in Cristo si riversa sull’umanità l’amore infinito di Dio, quell’amore puro e totale che viene dal cielo e rinnova la terra. Di questo amore abbiamo tutti un bisogno vitale, perché esso è il bene sommo, che rinvigorisce noi di vita nuova rendendoci figli di Dio e rivestendoci delle medesime caratteristiche di Cristo. Nulla è di più prezioso e valido. L’amore, che viene dal cielo, possiede le qualità sublimi della totalità, della gratuità e purezza, perché è privo di ogni egoismo e strumentalismo. Si offre in piena bontà a tutti noi infelici e malati, affinché possiamo essere risanati e rinnovati, purificati e santificati. Proprio questo amore, che non viene dalla terra e non è intriso della miseria umana, porta con sé la divina misericordia e giustizia. Di esso dovremmo essere avvolti e purificati, guariti e rinvigoriti, affinché in noi stessi e nel mondo si possa diffondere un amore vivificante, giusto e guaritore, consolatore e purificatore. Allora la vita sulla terra sarebbe totalmente risanata e rinnovata nella giustizia e nella pace.

                2. Il nostro cuore brama la pace. In questo secondo momento la Vergine fa notare un contrasto ben visibile e logorante: da una parte il nostro animo, che vive in tante conflittualità e tensioni, desidera anche intensamente di trovare la quiete e stabilità; dall’altra parte, il mondo è sempre più sconvolto e sommerso in mille difficoltà, divisioni, malvagità e disordini. Si ha l’impressione come se il mondo crollasse nei suoi pilatri e stesse per sovvertire ogni realtà e precipitare in un abisso di tenebre e sconforto. Occorre dunque comprendere le parole di Maria e farle calare nella concretezza della vita sulla terra. Se non vogliamo ascoltarle e metterle in pratica, ben presto ci troveremo in situazione di grave disagio e di disintegrazione, in una specie di realtà infernale anticipata su questa terra: “Il vostro cuore brama la pace che diminuisce sempre più sulla terra. Per questo gli uomini sono lontani da Dio, le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale”.

                La Vergine sottolinea che tale disastroso sconvolgimento è dovuto unicamente dall’aver perso e abbandonato il vero senso religioso delle nostre anime, cioè la fede ardente e la dimensione spirituale di comunione con il cielo. Solo tale atteggiamento di ricupero delle verità e dei valori più nobili del nostro essere umano ci consentirebbe di venir fuori da tante dissociazioni e amarezze per riacquistare una sana, sincera e felice esistenza su questa terra, in cui risplendono la luce divina e il calore salutare del suo amore infinito. Se non torniamo a Dio con cuore pentito e convinto, si attua una vera morte spirituale, cioè una totale assenza di vita di ogni tipo e di qualsiasi aspetto di gioia e felicità. Saremo tutti travolti da quell’ondata di distruzione e annientamento di ogni cosa.

                Davanti a queste parole così forti e suadenti, non possiamo fare altro che acconsentire e renderci conto che questa costituisce l’unica via di cambiamento e di ritrovamento, superando ogni disfatta e vincendo anche la morte. Perché siamo così stolti da preferire l’allontanamento da Dio e l’emarginazione di Cristo e delle sue parole, l’abbandono della lotta per il bene, la giustizia e la vita, non solo su questa terra, ma nel senso pieno della immortalità e beatitudine eterna? In effetti ciò può avvenire solo se la forza divina si inserisce nella nostra debolezza e ci trasforma in creature rigenerate per la vita piena.

                3. Uno spiraglio di speranza. Davanti a tanta catastrofe, la Vergine pone uno squarcio in cui si riaccendono la speranza e la fiducia verso la vita immortale e felice: “Sono con voi, figlioli, per guidarvi su questo cammino di salvezza al quale Dio vi chiama”. Tale ancora di salvataggio sta proprio nella sua presenza in mezzo a noi, in forza della quale è consentito di ritrovare il cammino giusto e salutare per la vita presente e futura. In tal senso si manifesta la sua eccelsa missione materna, quella di far rispendere davanti agli occhi dei suoi figli la luce e la bellezza di Cristo suo Figlio. Egli è la via, la verità, la vita, che disperde le tenebre e dissipa ogni prevaricazione, aprendoci l’accesso al regno di Dio. L’azione di Maria dunque non è fine a sé stessa, non si esaurisce nella sua persona, anzi si dirige decisamente e inconfondibilmente verso di Lui che è nostra strada giusta e sicura per andare verso la vita e non verso la morte.

                Che il Signore ci doni la forza e la docilità a seguire le indicazioni di suo Figlio, il Verbo fatto carne. Dietro a tutto il nostro impegno vi è la realtà più bella e consolante che consiste nella “chiamata di Dio”, cioè nella vocazione ed elezione da parte dell’amore misericordioso del Padre celeste, che ci vuole suoi figli, partecipi del suo stesso essere divino di beatitudine e di santità. Non siamo noi ad essere debitori verso di lui, ma Dio stesso ci ha donato la vita dandoci un nome e rendendoci suoi figli amati. Lasciamoci avvolgere da una tale infinita dedizione e benevolenza paterna. Sostenuti e ravvivati dall’abbraccio paterno, possiamo affrontare ogni disagio e rimanere saldi senza essere schiacciati e travolti dalla malvagità. Anzi siamo sostenuti dalla sua potenza infinita.

                O Madre buona e pietosa, soccorrici con la tua benevolenza in modo che restiamo ancorati al porto della salvezza di Cristo e non veniamo deviati e travolti da altre forze avverse e tenebrose. Vogliamo vivere e stare con te nel regno beato del Padre celeste. Vogliamo essere veri figli, fedeli servitori del Signore, per essere totalmente trasformati in veri discepoli e pronti esecutori della divina volontà e soprattutto della Parola luminosa di tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Don Renzo Lavatori  


Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2020

«Cari figli, so di essere presente nelle vostre vite e nei vostri cuori. Sento il vostro amore, odo le vostre preghiere e le rivolgo a mio Figlio.
Però, figli miei, io voglio essere, mediante un amore materno, nella vita di tutti i miei figli. Voglio radunare attorno a me tutti i miei figli, sotto il mio manto materno.
Perciò invito voi e vi chiamo apostoli del mio amore, perché mi aiutiate. Figli miei, mio Figlio ha pronunciato le parole: “Padre nostro”, Padre nostro che sei ovunque e nei nostri cuori, perché vuole insegnarvi a pregare con le parole e i sentimenti.
Vuole che siate sempre migliori, che viviate l’amore misericordioso che è preghiera e sacrificio illimitato per gli altri. Figli miei, date a mio Figlio l’amore per il prossimo; date al vostro prossimo parole di consolazione, di compassione e atti di giustizia.
Tutto ciò che donate agli altri, apostoli del mio amore, mio Figlio lo accoglie come un dono. E io sono con voi perché mio Figlio vuole che il mio amore, come un raggio di luce, rianimi le vostre anime, che vi aiuti nella ricerca della pace e della felicità eterna.
Perciò, figli miei, amatevi gli uni gli altri, siate uniti mediante mio Figlio, siate figli di Dio che tutti insieme con cuore colmo, aperto e puro, dicono il Padre nostro e non abbiate paura!
Vi ringrazio».

Carissimi amici, il commento teologico del due di gennaio è rimandato, … ma a molto presto e con una bellissima novità che vi annuncio.

Don Renzo ha deciso di prendersi un momento di riflessione dopo la pubblicazione, ininterrotta da cinque anni, dei suoi commenti teologici. Essi ci hanno accompagnato in questi anni, premurosamente ed amorevolmente, sostenendoci e guidandoci nella comprensione dei messaggi che la Regina della Pace ci dona copiosamente ogni mese.

In questi giorni Don Renzo sta rielaborando il suo lavoro, per farne oggetto di una sua pubblicazione, un bellissimo libro, che raccoglierà il frutto di queste sue meditazioni teologiche e che prenderà vita molto presto.

Vi terrò aggiornati.
Ave Maria.

Salvatore

don Renzo Lavatori

Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.

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