Angolo teologico

Angolo teologico (7)

Messaggio del 25 giugno e del 2 luglio 2015

Messaggio a Marija del 25 giugno 2015
“Cari figli! Anche oggi l’Altissimo mi dona la grazia di potervi amare ed invitare alla conversione. Figlioli, Dio sia il vostro domani, non guerra ed inquietudine, non tristezza ma gioia e pace devono regnare nei cuori di tutti gli uomini e senza Dio non troverete mai la pace. Perciò, figlioli, ritornate a Dio e alla preghiera perché il vostro cuore canti con gioia. Io sono con voi e vi amo con immenso amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico

La Vergine Maria ci richiama ad una verità fondamentale della vita cristiana: “ritornate a Dio “. Che cosa significa ritornare a Dio? La frase abbraccia due significati:

1. Uno rivela il fatto che non siamo più rivolti a Dio e non viviamo più nel suo amore e nella sua verità. Abbiamo perso l’orientamento dì fondo che consiste nel mettere Dio al primo posto e fare di Lui la fonte di ogni nostro modo di essere e di agire. Di fatto è avvenuto un capovolgimento di valori: abbiamo messo gli aspetti terreni e umani come fossero i valori più importanti e vitali, emarginando gli elementi spirituali e religiosi. Ciò è avvenuto precisamente nella nostra epoca, quando l’uomo, ricolmo di presunzione e di vana gloria, ha voluto mettersi al centro del mondo e vivere come se Dio non ci fosse, come se la creatura umana non avesse più bisogno dell’aiuto onnipotente di Dio. Questo stato di ateismo pratico e di materialismo della nostra società ci sta conducendo miseramente alla rovina. Abbiamo perso la serenità, la gioia, la pace. Siamo immersi in una realtà infernale di malanni e di cattiveria. La società ha fatto azioni e leggi contrarie alla natura e ai principi della divina rivelazione. Tutto ciò ha causato, come tutti possiamo costatare, uno stato di grande tristezza e di dolore, di malanni e di malvagità, di lotte e guerre a non finire. “Senza Dio non troverete mai la pace “. La Madonna ci avverte accoratamente di questa situazione dolorosa e noi dobbiamo prenderne coscienza per detestarla e trovare la via di uscita: ritornare a Dio Padre con tutte le nostre forze e con una rinnovata fede in Cristo Dio.

2. Da qui sorge l’invito pressante e insistente dì recuperare i valori spirituali e religiosi: “Figlioli, ritornate a Dio e alla preghiera “. Solo Dio infatti è “il nostro domani “, perché Egli ci assicura la sua protezione e il suo amore, la sua grazia e la sua forza. Affidandoci a Dio nostro Padre e al Signore Gesù Cristo nostro Salvatore, noi possiamo ritrovare la gioia, la speranza è nuova energia per vincere il male con il bene. Questa costituisce la “vera conversione “, cioè il cambiamento di atteggiamento e di orientamento, rivolgendo lo sguardo e il cuore, tutto il nostro essere e la nostra vita, i pensieri e le aspirazioni verso il Cielo, da dove scende sulla terra una vita divina che causa un canto nuovo di gioia e speranza che non delude. Per questo motivo la Vergine Maria è con noi: “Io sono con voi e vi amo con immenso amore “. Perché siamo così restii a vivere da veri cristiani nelle braccia amorevoli del Padre celeste e della Madre Vergine dolcissima inviata a noi povere creature figli suoi nel Figlio suo Gesù?  

Messaggio a Mirjana del 2 luglio 2015
“Cari figli, vi invito a diffondere la fede in mio Figlio, la vostra fede. Voi, miei figli, illuminati dallo Spirito Santo, miei apostoli, trasmettetela agli altri, a coloro che non credono, non sanno e non vogliono sapere. Perciò voi dovete pregare molto per il dono dell’amore, perché l’amore è un tratto distintivo della vera fede e voi sarete apostoli del mio amore. L’amore ravviva sempre nuovamente il dolore e la gioia dell’Eucaristia, ravviva il dolore della Passione di mio Figlio, che vi ha mostrato cosa vuol dire amare senza misura; ravviva la gioia del fatto che vi ha lasciato il suo Corpo ed il suo Sangue per nutrirvi di sé ed essere così una cosa sola con voi. Guardandovi con tenerezza provo un amore senza misura, che mi rafforza nel mio desiderio di condurvi ad una fede salda. Una fede salda vi darà gioia e allegrezza sulla terra e, alla fine, l’incontro con mio Figlio. Questo è il suo desiderio. Perciò vivete lui, vivete l’amore, vivete la luce che sempre vi illumina nell’Eucaristia. Vi prego di pregare molto per i vostri pastori, di pregare per avere quanto più amore possibile per loro, perché mio Figlio ve li ha dati affinché vi nutrano col suo Corpo e vi insegnino l’amore. Perciò amateli anche voi! Ma, figli miei, ricordate: l’amore significa sopportare e dare e mai, mai giudicare. Vi ringrazio”.

Commento teologico

Con queste parole la Vergine Maria suggerisce di fissare la nostra attenzione su quattro aspetti della vita cristiana che le stanno particolarmente a cuore e che di fatto corrispondono ai quattro punti cardinali del cristianesimo:

1. Il primo punto concerne una visione profonda e vitale della fede quale luce che deve risplendere in noi grazie all’azione dello Spirito Santo, il quale abita nei nostri cuori come sorgente luminosa per fare risplendere la figura di Gesù e la sua opera di salvezza: “voi, miei figli, siete illuminati dallo Spirito Santo “. Questa luce radiosa non può fermarsi e restare racchiusa soltanto dentro di noi, ma deve diffondersi al di fuori per illuminare altre persone “che non credono, non sanno e non vogliono sapere “, per fare loro conoscere la Verità del vangelo, la Parola incarnata che è Cristo Gesù. Affinché tale luce si espanda efficacemente occorre che sia irrorata e vivificata dall’amore, che anche esso costituisce un dono meraviglioso dello Spirito Santo: “dovete pregare molto per il dono dell’amore “. Una fede senza l’unzione dell’amore resta fredda e arida, soffocata da forme sottili di egoismo e di indifferenza che la privano di forza e di vitalità. In sostanza la Vergine ci invita ad avere una fede ardente e palpitante, ricca di benevolenza e di zelo apostolico affinché inondi la faccia della terra della gioia di vivere e di sperare. Soprattutto là dove si trova il dolore che solo nell’amore può trasformarsi in gioia: “l’amore ravviva sempre nuovamente il dolore e la gioia “. Da qui la frase scultorea: “l’amore è un tratto distintivo della vera fede e voi sarete apostoli del mio amore “.Sono parole che devono suscitare in ciascuno di noi una seria riflessione e un solido impegno di donazione e di servizio amorevole verso i più bisognosi di fede e di speranza.

2. Il secondo punto fondamentale è dato dalla attenzione rivolta alla Eucaristia quale fonte e culmine della vita cristiana. Dovremmo recuperare veramente un grande senso di fede verso Gesù Eucaristico ed essere sospinti da un immenso amore per questo dono meraviglioso che Gesù ci ha lasciato prima della sua passione e morte, il memoriale perenne del suo sacrificio sulla croce. Noi lo abbiamo a nostra disposizione, la Chiesa ci invita alacremente a partecipare con fervore alla S. Messa ogni domenica e, se possibile, più volte durante la settimana. Ma noi ne siamo convinti? Ne siamo interiormente avvinti? Ne apprezziamo l’immenso valore? Si tratta di fare della Eucaristia il centro e il cuore della nostra vita cristiana. Essa è il farmaco di guarigione, di liberazione, di santificazione. Dobbiamo essere attratti da Gesù che per noi ha effuso il suo Sangue e ha immolato il suo Corpo per la redenzione degli uomini. Abbiamo tra le mani una sorgente inesauribile di grazia e di amore, eppure restiamo indifferenti, per non dire distratti e dimentichi di un così eccelso sacramento. Poveri noi che non sappiamo attingere a tale infinito oceano di salvezza e beatitudine. La Vergine Maria ce lo ricorda con intensa sollecitudine.

3. Il terzo punto riguarda la tenerezza e la grandezza dell’amore materno di Maria che ci vuole condurre a suo Figlio, per avere in Lui “una fede salda, che ci darà gioia e allegrezza sulla terra e, alla fine, l’incontro con suo Figlio “. In queste parole si vede tutta la sua preoccupazione per accompagnare noi suoi figli lungo il percorso della vita terrena per raggiungere felicemente la gioia eterna del paradiso, dove si trova la fine è il compimento della nostra perfezione. La Madre non può desiderare altro che tale felicità sia conquistata da tutti i suoi figli, che Ella ama in maniera sorprendente e smisurata. Lasciamoci ricolmare da tale grande amore e assecondiamo i suoi santi desideri, che formano il nostro vero e totale bene. Ella ci porta a suo Figlio, l’unica salutare sorgente di amore e di beatitudine: “vivete lui, vivete l’amore, vivete la luce che sempre vi illumina nell’Eucaristia “. Ciò costituisce il significato più puro e vitale di una fede incentrata su Cristo presente nel sacramento dell’Eucaristia. A noi sapere accogliere e assimilare l’invito accorato di Maria nostra dolcissima Madre.

4. L’ultimo punto si riferisce ai nostri Pastori, che dobbiamo amare e per i quali occorre pregare. Sono essi i ministri che hanno il potere divino, concesso loro da Gesù, di perpetuare la Eucaristia tutti i giorni fino alla fine del mondo. Senza di loro non potremmo avere tra di noi la presenza reale di Gesù e il memoriale del suo sacrificio redentore. Sono essi gli strumenti attraverso i quali Gesù continua ad essere in mezzo a noi e a nutrirci del suo cibo immortale. Preghiamo che siano sacerdoti santi e santificatori.

don Renzo Lavatori

Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.


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