Angolo teologico

Angolo teologico (16)

Messaggi del 18 marzo, 25 marzo e 2 aprile 2016

Introduzione

Questo mese l’Angolo Teologico di don Renzo Lavatori presenta una novità, una interessante novità!

Don Renzo ha avuto l’intuizione di voler leggere e commentare i tre messaggi in chiave sinottica, notando un meraviglioso collegamento tra di loro, sia nella struttura letteraria, sia nei contenuti centrali. 
Per cui, come vedrete, il commento si svolge in quattro punti di riflessione, inserendo in ciascuno le parole dei tre messaggi e distinguendoli opportunamente al loro interno. 
Mi sembra una cosa interessante e credo unica nel suo genere. 

Ringrazio – a nome di tutti – il carissimo don Renzo per questa sua nuova fatica! 


Messaggio a Mirjana del 18 marzo 2016 
“Cari figli, con cuore materno pieno d’amore verso voi, desidero insegnarvi l’abbandono completo a Dio Padre. Io desidero che voi impariate, guardandovi ed ascoltandovi dentro, come seguire la volontà di Dio. Desidero che voi impariate come avere fiducia nella Sua grazia e nel Suo amore come l’ho sempre avuta io. Per questo, cari figli, purificate i vostri cuori, liberatevi da tutto quello che è terreno e permettete a ciò che è di Dio, attraverso le vostre preghiere e il sacrificio, di formare la vostra vita cosicché nei vostri cuori, possiate avere il regno di Dio, possiate iniziare a vivere partendo da Dio Padre e a camminare sempre con mio Figlio. Per tutto questo, cari figli, dovete essere puri nello spirito ed essere pieni di amore e di misericordia. Dovete avere cuori puri e semplici e dovreste essere sempre pronti a servire. Cari figli, ascoltatemi! Io dico tutto questo per la vostra salvezza. Vi ringrazio.”

Messaggio a Marija del 25 marzo 2016
“Cari figli! Oggi vi porto il mio amore. Dio mi ha permesso di amarvi e per amore invitarvi alla conversione. Figlioli, voi siete poveri nell’amore e non avete ancora compreso che mio figlio Gesù per amore ha dato la Sua vita per salvarvi e per donarvi la vita eterna. Perciò pregate figlioli, pregate, per poter comprendere nella preghiera l’amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Messaggio a Mirjana del 2 aprile 2016
“Cari figli, non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura. Permettete al mio amore materno di illuminarli e riempirli d’amore e di speranza, affinché, come Madre, io lenisca i vostri dolori: io li conosco, io li ho provati. Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio Figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori. Ha mandato me a lenirli e a portarvi speranza. Confidate in lui! So che per voi è difficile, perché attorno a voi vedete sempre più tenebra. Figli miei, essa va squarciata con la preghiera e l’amore. Chi prega ed ama non teme, ha speranza ed amore misericordioso. Vede la luce, vede mio Figlio. Come miei apostoli, vi invito a cercare di essere un esempio di amore misericordioso e di speranza. Pregate sempre di nuovo per avere quanto più amore possibile, perché l’amore misericordioso porta la luce che squarcia ogni tenebra, porta mio Figlio. Non abbiate paura, non siete soli: io sono con voi! Vi chiedo di pregare per i vostri pastori, affinché abbiano amore in ogni momento e agiscano con amore verso mio Figlio, per mezzo di lui e in memoria di lui. Vi ringrazio!”

COLLEGAMENTO DEI TRE MESSAGGI IN SINOSSI

Accostando i tre messaggi in forma sinottica, si nota una mirabile connessione sia dal punto di vista della struttura sia dal punto di vista del contenuto. Tutti tre hanno un primo momento di introduzione o di incorniciatura, che fa da sfondo a tutto il messaggio; segue il secondo momento con la descrizione dell’atteggiamento materno di Maria nei nostri confronti, per far capire, nel terzo momento, lo scopo o la finalità per cui parla a noi suoi figli, mostrando poi la parte centrale cioè il contenuto essenziale del messaggio; per arrivare infine, nel quarto momento, alle applicazioni concrete quale risvolto esistenziale per la nostra vita cristiana.

Seguiamo sinteticamente questi quattro momenti o parti secondo le quali si svolge il discorso mariano, per poterne cogliere gli aspetti più significativi e affascinanti:

  1. Il soffio vitale dell’amore

I tre messaggi sono intrisi di un soffio vitale: “l’amore” dal quale come fonte zampillante si sprigionano i vari elementi che li compongono. Si tratta dell’Amore, quello divino, che anzitutto si riversa su Maria, la quale poi lo effonde in noi che dobbiamo espanderlo ai nostri fratelli.

a. Il messaggio del 18 marzo inizia proprio partendo dall’amore materno di Maria verso le creature umane, che lei chiama dolcemente figli suoi: ”Con cuore materno pieno di amore verso di voi”. Sono parole piene di tenerezza e che penetrano benefiche dentro l’angusto e arido cuore di ciascuno di noi.

b. Il messaggio del 25 marzo prende l’avvio dalla medesima realtà:“Oggi vi porto il mio amore. Dio mi ha permesso di amarvi”. L’amore, che nasce e si imprime nel cuore di Maria,, proviene dall’Amore con cui è stata amata da Dio in modo infinitamente immenso ed unico. Questo intenso e profondo legame tra Maria e il suo Signore costituisce la leva che la conduce a venire verso di noi per infonderci il medesimo dolcissimo amore divino. Quale mirabile coesione di amore tra la sfera celeste e quella terrena!

c. Nel messaggio del 2 aprile sono riportate parole molto simili:“Permettete al mio amore materno di illuminare i vostri cuori e riempirli di amore e di speranza”. Anche in questa frase tutto ha origine e prende vita, calore, luce dall’amore materno. Che cosa di più consolante e commovente? Ma occorre ricordare che ciò è reso possibile se noi apriamo il cuore e permettiamo a lei di agire in noi. Ella ci chiede umilmente il permesso in ossequio al nostro libero arbitrio. Da qui l’impegno di essere docili ai suoi richiami e di lasciarci avvolgere amorevolmente dalle sue braccia in maniera costante e giornaliera nelle piccole faccende come nelle grandi scelte della vita.

  1. L’atteggiamento materno di Maria

L’amore di Maria non è dettato da un sentimentalismo emozionale e superficiale, né tanto meno da un motivo di interesse personale, ma è mosso unicamente da un intento di benevolenza nei nostri confronti che si esprime in un triplice desiderio di svolgere il ruolo di Madre in senso pieno e totale.

a. Nel primo messaggio del 18 marzo Ella si fa EDUCATRICE SPIRITUALE, in quanto “desidero insegnarvi l’abbandono completo a Dio Padre”. La Vergine Madre non ha altro intento che di condurci al Padre celeste, da cui siamo stati creati a sua immagine e somiglianza, rigenerati in figli nel Figlio Gesù, ricolmati del suo Spirito di amore paterno.In affetti tutta la vita cristiana consiste essenzialmente nello scoprirci figli amati, benedetti, perdonati, abbracciati, risanati dal Padre buono e misericordioso per mezzo del Figlio suo fatto uomo, immolato sulla croce e risorto, con la potenza e sapienza del suo santo Spirito santificatore e consolatore.

b. Nel secondo messaggio del 25 marzo Maria si mostra ANIMATRICE INTERIORE per portare i suoi figli alla conversione: “Dio mi ha permesso di amarvi e per amore invitarvi alla conversione”, per diventare autenticamente e radicalmente cristiani tutti di un pezzo. Ciò comporta che il nostro animo, la nostra mente, tutto il nostro essere sia vivificato dal continuo orientamento verso Dio Padre e fonte primaria dell’amore. Non è facile rivolgere costantemente lo sguardo verso gli orizzonti divini, molto più spaziosi e benefici dei nostri piccoli schemi, a cui siamo molto attaccati e non intendiamo mollarli neanche davanti alla divina sapienza e potenza. La Vergine ci sta accanto precisamente per ricordarcelo ogni volta e donarci lo stimolo e l’aiuto materno per poterlo realizzare. Il suo non è certo un compito agevole, ma non si stanca di portarlo avanti con molta pazienza e incoraggiamento. Per questo dobbiamo essere grati a una Madre così vigile e premurosa per il nostro vero bene.

c. Nel terzo messaggio del 2 aprile Maria si presenta quale MAESTRA SAPIENTE, in quanto intende illuminare i suoi figli e insegnar loro di non distaccarsi dalla speranza che proviene dalla Parola del Figlio suo, come altre volte ci ha indicato, e dal suo amore grande. Il bello sta nel vedere come la caratteristica di insegnante si identifica al suo ruolo materno: “come Madre, io lenisco i vostri dolori: io li conosco, io li ho provati”. Ciò costituisce un meraviglioso dono di amore da parte di questa Donna eccelsa: si fa vicina a noi non solo sedendo in cattedra quale maestra ma anche mettendosi al nostro fianco quale madre e compagna di sventure e di malesseri che capitano lungo il cammino della vita. Lei stessa dice di non rimanere indifferente, ma di sentire compassione poiché ha attraversato anche lei le prove assai pesanti e dolorose. Davanti a tanta disponibilità e generosità come non sentirne tutto il benessere e il riconoscimento filiale e docile?

  1. Lo scopo e il contenuto principale

Interessante vedere per quale finalità la Vergine interviene e rivolge a noi le sue vibranti parole di esortazione nei tre messaggi: il primo scopo sta nell’assecondare assiduamente la suprema volontà di Dio, in cui si racchiude il nostro sommo bene; il secondo si concentra sulla conversione continua per passare da una impostazione terrena e orizzontale dell’esistenza ad una visione soprannaturale e verticale: il terzo è un invito a considerare attentamente il valore sacrificale delle sofferenze di Cristo crocifisso quale atto di trasformazione del dolore in offerta di amore.

I tre messaggi inoltre hanno un centro di riferimento che forma il nucleo principale su cui ora occorre volgere il nostro sguardo attento per cogliere il valore fondamentale che poi sarà il substrato su cui e da cui potrà germogliare una nuova e vigorosa esistenza cristiana.

a. Nel primo messaggio il contenuto centrale gira attorno a tre pilastri: la purificazione dei cuori, come viene ben detto: “purificate i vostri cuori, liberatevi da tutto quello che è terreno”. Si tratta di quella pulizia interiore che allontana ogni pensiero e ogni aspirazione circoscritta dentro la dimensione terrena e materiale, concentrando tutti gli interessi e gli sforzi a quel livello piuttosto basso e fangoso, senza dare spazio ad altri valori più nobili e spirituali. Si rimane imprigionati miseramente nella cruda orizzontalità terrestre con la testa riversa sulla terra e su ciò che appartiene al suo dominio, come la vanità, il denaro, l’affanno per il guadagno a tutti i costi, il benessere eccessivo e sfrenato, la sensualità e la golosità avida di mangiare e bere a crepapelle, la passione di possedere e accumulare con avarizia. Occorre dunque buttar via una tale zavorra. Allora si possono alzare gli occhi dalla terra al cielo, allargando l’orizzonte in modo che Dio e il suo mistero di amore possano entrare in noi e donarci la luce della sua verità e farci assaporare la dolcezza della sua sapienza benevola: “permettete a Dio, attraverso le vostre preghiere e il sacrificio, di formare le vostre vite”. In tal modo la nostra mente e il nostro cuore si dilatano per abbracciare un modo nuovo di vedere le cose e gli avvenimenti non più nella prospettiva limitata dalla terrenità tenebrosa, ma nella luminosità festosa che fa scoprire il fascino e la bellezza del bene e del bello, del vero e del giusto, in altre parole, a tendere verso la santità. Così già su questa terra, pur vivendo nella turbolenza del mondo, costruiamo il regno di Dio, facendo sì che Dio regni anzitutto dentro di noi, poi nelle nostre famiglie, nella società e nell’umanità intera: “cosicché nei vostri cuori, possiate avere il regno di Dio”. Al posto dello spirito mondano di malvagità e di egoismo viene inserito lo Spirito divino di amore e di giustizia, spostando il punto di riferimento dalla terra al cielo e dal cielo alla terra: “possiate iniziare a vivere partendo da Dio Padre e a camminare sempre con mio Figlio”. Ciò costituisce veramente il centro e la sostanza dell’esistenza cristiana Dio il Padre misericordioso viene posto al punto di partenza e al punto di arrivo, come un filo rosso che congiunge l’inizio alla fine del percorso vitale, mentre al centro è situato Gesù nostro salvatore che ci rende suoi simili, trasformandoci in figli del Padre celeste e facendoci assaporare la soavità e la tenerezza del suo amore paterno.

b. Il secondo messaggio pone al centro una realtà meravigliosa, che abbiamo vissuto nella pasqua di Cristo: la passione, la morte in croce e la risurrezione di Gesù: “figlioli, voi siete poveri nell’amore e non avete ancora compreso che mio figlio Gesù per amore ha dato la Sua vita per salvarvi”. Occorre fissare lo sguardo ammirato e sconvolto su Gesù il Crocifisso, che mostra l’amore immenso e inaudito di Colui che sacrifica la propria vita per amore della persona amata, cioè per ciascuno di noi. Come possiamo rimenare indifferenti? Coma mai il nostro cuore non si commuove e non si intenerisce, non sente alcuna emozione e coinvolgimento per accogliere un amore così straordinario e sentire lo slancio di ricambiare la donazione con altrettanto intenso amore, amandolo al di sopra di ogni cosa? Il nostro animo rimane distaccato e tenta di fuggire davanti alla croce su cui vede fissato il corpo santo di Gesù, come avvolto da una certa paura o, peggio ancora, da un senso di trascuratezza e freddezza come se tutto ciò non lo riguardasse in modo diretto e perciò si chiude in una egoistica ingratitudine. Siamo“poveri nell’amore” e ripiegati sulla nostra durezza di cuore. Gesù crocifisso, abbi pietà di noi! La Vergine ci scuote da tale pesante torpore e ci fa riflettere per comprendere il mistero più grande della storia umana e leggere attentamente il libro più bello mai scritto: il Crocifisso, perché è stato scritto con il proprio sangue per attestare un amore totale che raggiunge la follia della crocifissione, dove risplende l’aurora di una vita rinnovata e trasfigurata propriamente dall’amore redentore del Cristo per la salvezza dell’umanità. O Gesù mio, innalzato sulla croce, sei meraviglioso nel tuo amore infinito per me piccola misera ingrata creatura! Nel tuo sangue, sparso per la remissione dei peccati, tu mi hai lavato e purificato. Non solo, ma mi hai donato, in forza della tua morte, la vita vera, quella immortale, e mi hai reso compartecipe della tua beatitudine divina. Grazie, Signore Gesù! Ora voglio scoprire sempre più a fondo la grandezza del tuo amore, per lasciarmi inebriare da esso e comprendere che solo nel tuo amore, fonte di grazia, posso trovare la pienezza della mia maturazione e la gioia della vita

c. Il centro del terzo messaggio si trova con esattezza nel legame che unisce sorprendentemente ma stupendamente l’amore al dolore, come è stato rivelato dal Crocifisso. La sofferenza e la miseria, che attanagliano l’essere umano, se vengono accolte, vissute e affrontate con lo slancio del cuore, assieme a Gesù e con il suo aiuto, esse diventano paradossalmente ma realmente la fonte più efficace di grazia e di salvezza. Se invece esse restano prive dell’amore, sono causa di disperazione e di angoscia mortale. Maria lo ripete: “Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio Figlio ama in particolare coloro che patiscono dolori”. Non si tratta di masochismo o dolorismo, al contrario si tratta del superamento della tristezza in gioia, del male nel bene, della morte nella vita. Nel Cristo crocifisso ogni nostro soffrire si trasforma in gioire attraverso lo slancio di offrire tutto per amore. Sperimentiamo ogni giorno tante pene e angosce a non finire: “attorno a voi vedete sempre più tenebra. Figli miei, essa si squarcia con la preghiera e l’amore”. Sembrano parole assurde, eppure rispondono alla realtà più vera. Infatti la potenza dello Spirito divino, invocato con la preghiera e vissuto nell’amore, riesce a disintegrare il male facendo fiorire al suo posto il bene. Proprio attraverso le prove alle volte molto dure, appare una luce inaspettata e vitalizzante, che offre speranza ed energia nuova: “chi prega ed ama non teme, ha speranza e amore misericordioso. Vede la luce, vede mio Figlio”. O Vergine santa, donami la forza, il coraggio e l’ardimento di fare della mia vita una perenne offerta di amore, affinché tutto sia fatto per amore e l’amore trasformi tutto in risurrezione e beatitudine, come è stato per tuo Figlio e nostro signore Gesù Cristo il Crocifisso e Risorto. Amen! Alleluia!

  1. Le applicazioni concrete

Per ultimo vengono indicate le conseguenze pratiche in diretta dipendenza da quanto detto. Sono i suggerimenti impegnativi di come vivere ogni momento nell’orizzonte cristiano.

a. Nel primo messaggio sono delineate tre comportamenti molto limpidi e avvincenti: il primo è la purezza e semplicità del cuore; il secondo consiste nello slancio sorretto dall’amore; il terzo sta nella prontezza di prestare il proprio servizio: “dovete essere puri nello spirito e pieni di amore e di misericordia…dovete essere sempre pronti a servire”. Sono tre aspetti di fondamentale importanza: la purezza del cuore evita ogni intromissione di interessi personali ed egoistici, che imbrattano i nostri atteggiamenti interiori e li rendono inefficaci; lo slancio dell’amore sottolinea la freschezza e il calore di chi sa vivere unicamente per amore, senza pretendere nulla, perché solo l’amore riempie di felicità e acquieta tutti i nostri desideri; la disponibilità a servire rende umili e generosi, sapendo che ogni bene che si compie ritorna al donatore centuplicato.

b. Nel secondo messaggio si pone l’accento su altri tre elementi essenziali: la preghiera, la conoscenza, la benevolenza. Essi sono strettamente correlati tra di loro: la preghiera, fatta con fede e semplicità d’animo, consente l’apertura della mente a ricevere la luce divina che permette una comprensione sempre più profonda di quanto grande sia la misericordia di Dio Padre nel Figlio suo Gesù con la potenza dello Spirito Santo e tutto ciò muove la nostra volontà a fare gesti di bontà verso le persone che ne hanno più bisogno sia a livello fisico che spirituale: “pregate. Figlioli, pregate per poter comprendere nella preghiera l’amore di Dio”. Si può dire che la preghiera sia lo strumento o il luogo privilegiato, dove l’anima si unisce con Dio e ne contempla la bellezza e luminosità, le quali spingono l’intelletto umano a lasciarsi inebriare da tanto splendore ed esserne totalmente avvinto. Così arricchito di sapienza, il cristiano ne diventa trasmettitore e diffusore nel mondo.

c. Nel terzo messaggio la Vergine invita a dilatare l’amore all’esterno, verso le altre persone che incontriamo e con cui viviamo, in famiglia, al lavoro, in compagnia delle quali condividiamo i maggiori momenti della giornata. Verso di esse occorre svolgere una testimonianza credibile di fede e di amore vero, di sensibilità e compassione, di disponibilità e generosità: “come miei apostoli, vi invito a cercare di essere un esempio di amore misericordioso e di speranza”. In tal modo ognuno di noi si fa segno e fermento dell’amore che viene da Dio e si innesta in mezzo ad una umanità priva di amore e di bontà, ma di cui non può fare a meno per non essere travolta dalle tenebre. O Vergine Maria, grazie che continui a incoraggiarci con tanta pazienza; ti chiediamo nel tuo amore materno di aiutarci ad essere come tu ci desideri. Amen. Alleluia.

don Renzo Lavatori

Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.


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