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A MEDJUGORJE CI SIAMO SENTITI AVVOLTI DALL’AMORE DI MARIA

A MEDJUGORJE CI SIAMO SENTITI AVVOLTI DALL’AMORE DI MARIA
11. Congresso della Divina Misericordia ad Assisi

Buona sera. Sono Barbara.
Posso dare la testimonianza della nostra famiglia. Ciò che è eccezionale è che abbiamo fatto della preghiera il fulcro della nostra vita.

Questo è il nostro 11. convegno. Il primo è stato fatto a Grottaferrata vicino a Roma. Non lo scorderò mai, soprattutto perchè, dopo la preghiera, ho visto ballare in chiesa. Mi sono detta: “Maria, che bello. Questi ballano in chiesa!”
Erano i Figli del Divino Amore. Ci siamo conosciuti e siamo diventati amici. I loro canti sono diventati per noi un mito, perchè la preghiera con il canto è davvero gioia.

Qualche anno prima eravamo andati a Medjugorje con la bambina piccolissima. Abbiamo sentito subito l’Amore di Maria. Ci siamo sentiti avvolti dal Suo Amore.
Tornati a casa abbiamo deciso di approfondire questo Amore. Abbiamo comprato un libro di preghiere e abbiamo iniziato. Nostra figlia dormiva in mezzo a noi ed ha imparato così le prime preghiere. Abbiamo iniziato proprio dalle basi.
Grazie a Dio siamo cresciuti nella fede Abbiamo pregato assieme e la preghiera è diventata la nostra forza. Ogni giorno preghiamo assieme il Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia. Se un giorno non lo facciamo ci manca e dobbiamo recuperare.
Ci sono molti problemi: il lavoro, la scuola, la frenesia. Diciamo che non c’è tempo per pregare. Invece ci siamo impuntati e dedichiamo sempre insieme mezz’ora a Gesù. La preghiera ci da la forza per superare le difficoltà della vita.
Magari durante la giornata non troviamo il tempo, allora ne approfittiamo la sera dopo cena mentre laviamo i piatti. Facciamo il Rosario. Oppure facciamo la Coroncina mentre andiamo in macchina.
Questo ci da molta serenità e unione. Noi viviamo tutti assieme: con la figlia, il marito e i suoi genitori.
Grazie alla preghiera stiamo bene tutti assieme.
Grazie.

Ciao a Tutti. Io sono Chiara, la figlia più grande.
Sono cresciuta di pane, Ave Maria e Padre Nostro.
Devo ringraziare per questo, perchè non so come sarebbe stata la mia vita senza la preghiera.
Mi sento molto fortunata. Sono cresciuta a Medjugorje e venendo a questi convegni meravigliosi. Ogni anno è un’esperienza diversa.
Ho assistito al cambiamento che hanno vissuto in primis i miei genitori ed io di conseguenza. Ho tanti bellissimi ricordi di quando ero piccola e si imparavano le preghiere in macchina con i miei genitori o mentre andavamo a dormire.
Ci sono molti aneddoti che si potrebbero raccontare. Addirittura pregavamo nel sonno da quante preghiere facevamo in quel periodo.

Una sera ero nel letto con mia mamma e mio papà e stavamo pregando il Rosario. Verso la fine della corona mia mamma si addormenta. Io e mio papà rimaniamo svegli. Finiamo il Rosari e poi accendiamo la televisione. Mentre mio papà guarda il calcio fa un commento ad alta voce. Mia mamma, sentendo il marito, si sveglia e risponde: “Santa Maria, Madre di Dio”.

Questo è uno dei tanti episodi. Fanno sorridere, ma sono ricordi veramente meravigliosi.
Crescendo ho potuto confermare la mia fede. Un conto è quando sei piccolo e vieni portato a Medjugorje, ai convegni in cui non capisci ancora molto e tu vuoi solamente mangiare, bere e dormire, e un altro è quando sei adulto.
Ad un certo momento mi sono detta: “Chiara, ora devi vedere se la tua è veramente fede o se stai semplicemente seguendo i tuoi genitori”.
Sono andata a Medjugorje come tutti gli anni. Durante la salita al monte ho sentito dentro di me una cosa forte. Mi sono detta: “Perchè devo mettere in dubbio qualcosa in cui ho sempre creduto e mi è sempre stato insegnato sin da piccola e che mi ha dato tanti frutti?-“ Alla mia età, ho 20 anni, la fede a scuola, tra gli amici, non è per niente facile. Non l’ho mai negata. Tutti i miei coetanei sanno che prego e pratico. Ovviamente ci sono state tante difficoltà, ma grazie alla preghiera le ho superate. La mia fede non mi ha fatto mai mollare e non ho mai detto: “Ok. Ho troppe difficoltà. Faccio finta che non sia mai esistito niente”.
Ad oggi continuo il mio cammino e continuerò a farlo sempre.

Maddalena si vergogna un pò, ma ci teniamo che dica un “ciao” a tutti quanti.

Ciao. Mi chiamo Maddalena. (si tratta di una bambina)

Ciao a tutti. Io sono Dunia.
Per noi è una gioia grande essere presenti all’11. convegno della Divina Misericordia e di condividere questa testimonianza assieme a tutti voi.
Vi garantisco che non è facile salire su un palco e parlare davanti a così tante persone, però cercheremo di trasmettervi quello che viviamo ogni giorno.
La nostra è una vita semplice, ma allo stesso tempo difficile. Viviamo una vita semplice fatta di preghiera, amore e misericordia che cerchiamo di mettere in pratica ogni giorno in ogni situazione: in famiglia, sul lavoro e con gli amici.
Alla scuola di Maria abbiamo imparato che soltanto rimanendo umili e con i piedi per terra si può andare avanti e creare qualcosa, perchè l’orgoglio e la superbia non vengono nè da Gesù nè da Maria.  
Quindi ogni giorno cerchiamo di mettere in pratica questi principi non senza difficoltà.

Ho 40 anni e sono sposata da 4 anni. Mio marito è arrivato nella mia vita quando avevo 33 anni, in un momento in cui pensavo di non trovare più una persona buona che potesse accettare un cammino di fede come quello che sto facendo. Pregavo, pregavo continuamente. Ho avuto diverse sofferenze e prove, ma le ho superate sempre attraverso la preghiera e grazie a questa famiglia meravigliosa per cui ringrazio il cielo ogni giorno. Quando sono caduta ho sempre trovato le sue braccia tese a rialzarmi e a darmi forza per dirmi: “Dai Dunia, coraggio. Vai avantii. Ce la fai”.
Mi sono sposata con Fabio. E’ una persona che quando è entrata nella nostra famiglia credeva, ma non praticava e quindi non riusciva tanto a capire questo modo di vivere la fede nella quotidianità.
Pian piano abbiamo cominciato a camminare insieme. Ho sempre cercato di rispettarlo, come nella vita rispetto tutte le persone, tutte le religioni e anche i tempi che ogni persona ha.
Le grazie sono arrivate e arrivano continuamente.

Vi racconto un piccolo aneddoto.
Fino all’anno scorso definivo mio marito “afono””, perchè quando si pregava il Rosario la sera insieme in famiglia le parole non uscivano dalla sua bocca. Vedevo la bocca muoversi, ma non sentivo le parole. Gli dicevo: “Dai, preghiamo la Madonna che ti dia la forza di far sentire la tua preghiera”.
Adesso mio marito è quello che in macchina, quando facciamo un viaggio e io mi perdo nel parlare, mi dice: “Senti, che ne dici se preghiamo prima di parlare? Preghiamo il Rosario e la Coroncina”.

E’ proprio un miracolo.
E’ un percorso bello che cerchiamo di trasmettere anche ai nostri amici e alle coppie della nostra età. Non è facile. Alcuni ci guardano e ci dicono: “Ma alla fine che cosa vi dà tutto questo? Chi ve lo fa fare di andare a Medjugorje, di andare ad Assisi, di andare al gruppo di preghiera in parrocchia, di essere così impegnata? Ma goditi la vita. Ma vai in viaggio. Vai in Brasile un mese”.
Per noi queste sono le ferie. Noi stiamo bene così.

Continuiamo a camminare. Preghiamo da tempo per una grazia grande e chiedo anche a voi di pregare, perchè desideriamo diventare mamma e papà. Chiedo una preghiera a tutti voi, che magari arrivano prima al cielo.
Il nostro padre spirituale don Lellio invoca sempre lo Spirito Santo e san Giuseppe. Speriamo che questa volta san Francesco ci ascolti.

Le altre due persone che sono a casa e che ci tengo a citare sono la mamma e il papà. Sono il nostro pilastro. Ci hanno insegnato tutto loro. Loro hanno voluto portarci a Medjugorje. Ci sono stata la prima volta nell’87.
La mamma dice sempre: “Noi vi abbiamo avviato; adesso siete voi che dovete continuare”. La cosa bella è che a volte ci dicono: “Ma chi ve lo fà fare, ragazzi, di correre di qua e di là?” Ma poi vedono l’entusiasmo e la gioia, vedono i miracoli che si compiono ogni giorno su di noi, su chi ci sta accanto e sulla nostra famiglia. Allora, con un sorriso, ci guardano e ci dicono: “Andate avanti”.

Ringrazio veramente Gesù e Maria per tutto questo.
A questo convegno siamo venuti con il gruppo nostro che è composto da fratelli in cammino assieme a noi, perchè quando si ha così tanto amore nel cuore, così tanto desiderio ed entusiasmo di crescere e di camminare nella vita incontro a Gesù e Maria, non possiamo tenerci tutto dentro. Dobbiamo condividerlo con i fratelli, con tutti e con il mondo intero e anche con chi non ci vuole bene. Soprattutto con i nostri nemici, perchè un giorno, prima o poi, ci incontreremo incielo e ci guarderemo tutti quanti e ci diremo: “Abbiamo la fede. Ci vogliamo bene. Ma cosa ci manca?”

Grazie.

tratto da youtube

Fonte: Medjugorje tutti i giorni
(Trascrizione a cura di A. Bianco)


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