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Video-lettura (36): Messaggio a Marija del 25/2/2017 –  Rafforzare la fede contro le tempeste dei marosi

La trentatreesima puntata della rubrica “Contemplando Maria” condotta da Rita Sberna in collaborazione con don Renzo Lavatori sul canale YouTube “Cristiani today” (25 ottobre 2023)


Messaggio a Marija del 25 febbraio 2017 
“Cari figli! Oggi vi invito a vivere profondamente la vostra fede e a pregare l’Altissimo affinché la rafforzi, cosicché i venti e le tempeste non possano spezzarla. Le radici della vostra fede siano la preghiera e la speranza nella vita eterna. Già adesso, figlioli, lavorate su voi stessi, in questo tempo di grazia nel quale Dio vi dona la grazia affinché attraverso la rinuncia e la chiamata alla conversione siate uomini dalla fede e dalla speranza limpide e perseveranti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.


 Rafforzare la fede contro le tempeste dei marosi

Il messaggio si divide in 2 parti ben precise: la prima parte riguarda la preghiera e la speranza; la seconda parte concerne la rinuncia e la chiamata. Vediamole una ad una.

1. La preghiera e la speranza. Sono le radici, cioè le basi che offrono sicurezza e vitalità alla fede: “Le radici della vostra fede siano la preghiera e la speranza nella vita eterna”. Infatti la preghiera, come sappiamo, è la porta aperta del cuore che permette alla grazia divina di venire in noi e donarci l’aiuto, il sostegno, la forza di vivere ogni giorno la nostra fedeltà al Vangelo e alla verità rivelata. Senza l’aiuto divino, noi siamo estremamente deboli, vacillanti e insicuri. Di questo dobbiamo convincerci seriamente. D’altronde Gesù ce lo ha detto: senza di me, non potete fare nulla. Ciò significa che, privi del suo appoggio spirituale, siamo totalmente incapaci di compiere qualsiasi cosa in modo efficace e santificante. La nostra volontà spesse volte sembra disponibile a fare tutto ciò che il Signore vuole da noi, ma di fatto poi andiamo più facilmente dietro a noi stessi o alla mentalità del mondo che non eseguire rettamente il volere divino, che solo ci conduce alla vita eterna. Per questo la Vergine insiste: “Oggi vi invito a vivere profondamente la vostra fede e a pregare l’Altissimo affinché la rafforzi”.

Accanto alla preghiera è posta la speranza, mostrando così uno stretto legame fra l’una e l’altra. Che cos’è la speranza? Non si tratta soprattutto dell’attesa dei beni terreni, della felicità in questo mondo, della ricerca affannosa delle realtà materiali, ma la Madonna dice chiaramente quello che dobbiamo desiderare: “la speranza della vita eterna”. Questa, la vita eterna, costituisce l’anelito fondamentale della creatura umana, perché solo la vita eterna è quella che forma la nostra beatitudine pura. Quella vita, che ci porta in paradiso, è l’aspetto più importante della nostra esistenza terrena ed è ciò che va desiderato ardentemente prima e dopo ogni altra cosa. Il richiamo della Vergine è chiaro e urgente, accogliamolo e viviamolo con dedizione ed entusiasmo. Non lasciamoci imprigionare nella tenebrosità del mondo pagano e materialista. La Vergine ci fa capire in maniera precisa che la fede deve essere robusta, sostenuta dalla preghiera, per poter affrontare le molteplici situazioni avverse e pericolose: “pregare l’Altissimo affinché rafforzi la fede, cosicché i venti e le tempeste non possano spezzarla”. I tempi odierni sono difficoltosi e tumultuosi, per cui solo con la grazia di Dio possiamo affrontarli e superarli per giungere incolumi alla vita eterna. Altrimenti ne restiamo miseramente impigliati senza renderci conto delle amare e irreparabili conseguenze. Proprio su questa terra si svolge la battaglia spirituale per conservare e maturare nella fede in modo da essere pronti al raggiungimento del regno eterno di pace, dove troveremo la piena felicità di cui siamo così assetati e desiderosi.

2. La rinuncia e la chiamata. Il messaggio mariano approfondisce quanto detto in precedenza, volgendo lo sguardo sulla nostra personale maturazione: “già adesso, figlioli, lavorate su voi stessi”. Cosa significano tali profonde e vitali parole? Esse indicano la modalità per vivere una vita fedelmente cristiana e fruttuosamente umana: lavorare su noi stessi implica anzitutto una sincera analisi, una specie di ecografia sotto la luce dello Spirito Santo, sul nostro mondo interiore, per vedere con sincerità e verità quale sia il nostro stato di salute spirituale, cioè se siamo ben posizionati ed equipaggiati contro gli assalti malefici oppure abbiamo delle parti malate o indebolite, dove si è insediato un certo comodo adattamento alla mentalità mondana, perdendo di vista la luce salutare del Vangelo. Tale introspezione favorisce sia la purificazione sia il cambiamento di rotta, due condizioni adatte al tempo quaresimale che stiamo vivendo. La purificazione ci porta a buttar via tutto ciò che ostacola il cammino cristiano, tutti quei rami secchi che cadono a terra o quella polvere che si deposita nel nostro animo e che lo rende offuscato, pigro, egoista, vanitoso. Occorre liberarsi da questi intralci e ripulire il nostro atteggiamento del cuore. Ma come possiamo fare tale compito piuttosto impegnativo? Anzitutto ci viene suggerito il mezzo più efficace, chiedendo l’aiuto a Dio, proprio nel periodo quaresimale in cui ci siamo incamminati secondo quanto dice il messaggio: “in questo tempo di grazia nel quale Dio ci dona la grazia”. In secondo luogo è necessario mettere la nostra disponibilità e la nostra cooperazione concreta, che consiste principalmente in due modalità: “affinché attraverso la rinuncia e la chiamata alla conversione siate uomini dalla fede e dalla speranza limpide e perseveranti”. Si tratta della rinuncia e della chiamata alla conversione.

Con questi due tipi di lavorazione interiore si attua un rinnovamento dell’esistenza cristiana, una crescita personale di maturazione spirituale ed umana, che ci prepara a vivere una felice pasqua di risurrezione. La rinuncia indica anzitutto saper eliminare volontariamente certe abitudini o attaccamenti alle cose carnali ed egoistiche come la golosità, la sensualità, l’avarizia, l’invidia, le mormorazioni, la pigrizia, la perdita di tempo dietro alla televisione o altre distrazioni, cioè tutte quelle cose che legano eccessivamente alla sfera terrena e ai nostri interessi soggettivi. La chiamata alla conversione a sua volta significa riconoscere che il Signore ci invita ad essere costantemente rivolti verso di Lui, ad essere figli suoi docili e ferventi. In effetti la conversione vuol dire trovare l’orientamento del nostro animo cambiando obiettivo: dal nostro io a Dio, dall’egoismo alla donazione generosa, dalla poca fede ad una fede ardente e fruttuosa di opere buone. In tal modo potremo giungere alla pasqua quali “uomini dalla fede e dalla speranza limpidi e perseveranti”. Il cammino è tracciato, spetta a noi intraprenderlo fiduciosamente e alacremente.

O Vergine Madre, quanto amore riversi su di noi, tuoi figli, che pur siamo deboli e miseri, ingrati e indolenti! Ne siamo consapevoli e profondamente addolorati, ma insieme interiormente consolati e sereni vedendo la tua disponibilità e bontà. Abbiamo bisogno di queste tue parole incoraggianti e stimolanti, teneramente materne, per essere sempre maggiormente figli tuoi docili e santi. E’ ciò che anche noi desideriamo ma purtroppo constatiamo la nostra incoerenza. La tua vicinanza ci dona tanta forza e fiducia per non restare schiavi della mediocrità e tiepidezza, oppressi da una fede fiacca e pigra. Vogliamo riprendere, con il tuo aiuto, il cammino di purificazione e di sacrificio, che il tempo quaresimale ci suggerisce. Così saremo pronti, nella pasqua, ad annunciare con gioia a tutti i nostri fratelli: Cristo è risorto ed è vivo in mezzo a noi; venite a vedere il suo volto luminoso e splendente! Anche noi siamo trasformati in Lui e possiamo trovare in Lui la pienezza dell’amore, della verità e della speranza per una umanità migliore su questa terra e poi raggiungere la felicità della vita eterna, dove ci ritroveremo uniti noi tuoi figli con te, Madre nostra. Ti ringraziamo del tuo dolcissimo amore, o Vergine pietosa, e te lo ripetiamo semplicemente e affettuosamente: ti vogliamo molto molto bene. Amen


Commento teologico tratto dal libro “Medjugorje. Il Cantico dell’Amore” di don Renzo Lavatori
Commento teologico ai messaggi mariani negli anni 2015 – 2019 – Edizioni Sant’Antonio


Fonte: Canale YouTube “Cristiani Today” di Rita Sberna – puntata del 25/10/2023

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