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Il visitatore apostolico Hoser: così Medjugorje è faro spirituale

«Medjugorje è un riferimento di preghiera internazionale dove si toccano con mano straordinari frutti spirituali. Mi riferisco ad esempio alle conversioni, alle vocazioni sacerdotali e religiose, alle incessanti confessioni. Non ritengo ci siano tracce di eresia», spiega l’arcivescovo polacco. Lo incontriamo nella nunziatura di Sarajevo, ospite del nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina, l’arcivescovo Luigi Pezzuto, insieme con il provinciale dei frati minori francescani dell’Erzegovina, padre Miljenko Steko. Tre “esperti” di quanto accade nella località diventata famosa nel mondo, che ogni anno attrae oltre due milioni di persone. Dallo scorso maggio è caduto il divieto di organizzare pellegrinaggi. «La gente dice di avvertire la presenza della Madonna – sottolinea Hoser –. Ma l’aver consentito i pellegrinaggi non va interpretato come un’autenticazione dei noti avvenimenti legati al nome di Medjugorje. Questo è un luogo, benedetto da Dio, di incontro e di dialogo con il Signore attraverso la Vergine, marcato dal silenzio, dal Rosario, dalla meditazione, dalla catechesi, dalla celebrazione dei Sacramenti, in particolare l’Eucaristia e quello della Riconciliazione».

Fonte: Avvenire.it (leggi articolo completo)

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