Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 3 novembre 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, il Figlio dell’Uomo è venuto a salvare ciò che era perduto. La salvezza viene operata in tutta la storia, ma ha il suo culmine in Gesù Cristo.

Dio è il Creatore e ama ciò che ha creato. Non è un essere freddo e indifferente. Anche se non aveva bisogno del mondo l’ha creato. Dio ama il mondo e lo rende partecipe della perfezione divina. Questo Amore si manifesta sia nella creazione che nell’atto di seguire e assistere il mondo. Il Suo Spirito è su tutto il creato. Dio ha creato il mondo per Amore.

Però con l’errore di una persona è arrivata la condanna per tutti gli uomini. Allo stesso modo con l’obbedienza di Uno arriva la giustificazione per tutti gli uomini.
Questa giustificazione è stata vissuta anche da Zaccheo.

Lui voleva semplicemente vedere Gesù. Abitava nella città di Gerico, luogo di passaggio per giungere in Siria. Era capo dei pubblicani. Il suo mestiere gli faceva guadagnare tanti soldi. La gente non lo amava, perchè era al servizio dei romani.
Egli ha sentito che la ricchezza non lo rendeva felice. A cosa serve la cassa piena se il cuore è vuoto? Il denaro non poteva riempire il suo vuoto interiore. La sua coscenza gli rimproverava anche che il denaro non sempre entrava in maniera trasparente.
I suoi concittadini lo consideravano un peccatore pubblico che non aveva diritto di sperare nel Messia e di entrare nel Regno dei Cieli.

Mentre Gesù passava per Gerico c’era una grande folla e tra essa anche Zaccheo. Anche se aveva tanto da fare ha lasciato le sue mansioni ed è andato a vedere Gesù di cui si parlava tanto. Dato che era piccolo di statura è salito su un sicomoro per vedere il Santo di Dio.
Gesù lo ha visto. Alzato lo Sguardo gli ha detto: “Zaccheo, scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua”.
Zaccheo è sceso in fretta e Lo ha accolto pieno di gioia.
Vedendo ciò tutti mormoravano dicendo: “E’ entrato in casa di un peccatore”.

Da quell’incontro con Cristo Zaccheo cambia. La Misericordia di Dio lo tocca e lui diventa un uomo nuovo.         
Non è più chiuso in se stesso – tipico dei ricchi – ma si apre a Dio che è la ricchezza dei poveri.
Adesso Zaccheo è pieno d’amore e di gioia. Così anche tutta la sua famiglia.
Gesù dice: “Oggi è venuta la salvezza per questa casa”.
Zaccheo non si riteneva degno di avere l’attenzione di Gesù. Per lui era importante solo vederLo.
Gesù dice: “Anche egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’Uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

Anche la nostra vita è un incontro continuo con Dio. Quante volte L’abbiamo incontrato nell’Eucaristia, nei Sacramenti, nelle Parole del Vangelo con cui ci parla in modo diretto.
Ci sono dei momenti privilegiati di quest’incontro come il perdono dei peccati nella santa Confessione.
Questi sono i tentativi di Dio di attirarci sempre più a Lui e di salvarci, perchè ci ama. La nostra risposta a Dio deve essere la nostra vita.

Zaccheo ha risposto subito al Signore, alla chiamata e alla grazia. Non ha aspettato e non era indeciso.
E noi? Come ci comportiamo dopo l’incontro con il Signore? Se siamo veramenti consci di aver incontrato il Signore questo si manifesterà nella nostra vita.
Dopo alcuni momenti privilegiati diventiamo migliori. Lo siamo, per esempio, dopo una buona Confessione. Magari potremo ricadere. Per questa ragione dobbiamo impegnarci a rispondere sempre alla Chiamata di Dio.
Dio ci parla sempre e ci dice: “Oggi devo entrare a casa tua”.
Zaccheo è il simbolo del popolo salvato.

I Tessalonicesi aspettavano la seconda venuta di Gesù. Per loro era importante sapere quando sarebbe successo. San Paolo li ammonisce e dice loro di preoccuparsi di essere pronti per la Sua venuta.
Gesù è presente nella Mensa Eucaristica, dove crea l’Amore fraterno e riempie i cuori di gioia e pace. Qui diventiamo capaci di un Amore attivo che si manifesta con l’amore verso i poveri.
Le nostre Messe domenicali accendono in noi la scintilla della misericordia e del perdono che sperimentiamo nell’incontro con Cristo.

Coloro che criticavano Gesù hanno detto: “E’ entrato in casa di un peccatore”. Essi erano pieni di amarezza.
Noi, pieni di gioia, possiamo dire: “Gesù è entrato da me peccatore e mi dona la possibilità di diventare migliore come Zaccheo”.

La nostra Madre, la Regina della Pace, che è venuta a noi e da tutti questi anni ci guida sul cammino possa sostenerci con la Sua Intercessione materna per giungere a Gesù, unico Salvatore che regna e vive nei secoli dei secoli.

Amen.

fra Ante Kutleša

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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