Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 26 maggio 2020


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Parola del Signore.


Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, carissimi ascoltatori, cari fedeli non siete in tanti, ma siete venuti con grande cuore per cercare e lodare il Signore per mezzo delle Mani di Maria.

Leggendo il Vangelo vediamo che Gesù ha iniziato la Sua opera pubblica con la preghiera. Ha digiunato e pregato per 40 giorni.
Prima di scegliere i discepoli, dice san Luca, ha trascorso la notte in preghiera.
Tre anni ha camminato con i discepoli sulle strade della Palestina e si è ritirato in preghiera, parlando con il Suo Padre Celeste.
Alla fine della Sua Vita terrena saluta i Suoi discepoli con la preghiera.

Gesù aveva a Cuore la preghiera. Pregava continuamente. A noi ha detto: “Vegliate e pregate continuamente”.
Qualsiasi lavoro facciate iniziatelo, trascorretelo e concludetelo nella preghiera. Tutto sia immerso nella preghiera come lo era la Vita di Gesù. Senza la preghiera non potremmo farcela. Il nostro lavoro non avrà la gioia e non sarà benedetto.

Nel Vangelo abbiamo appena sentito una parte della preghiera di Gesù per Sè e per i futuri credenti. I teologi dicono che questa è lagrande preghiera sacerdotale.
E’ la preghiera del Sommo Sacerdote.
Chi è un sacerdote? E’ un uomo che è sempre legato ad un sacrificio in cui si versa il sangue. Nell’Antico Testamento il sacerdote è una persona che offre al Signore un animale per sè o per il popolo. Il sangue di quell’animale poteva essere versato solo da un sacerdote. La gente portava in dono gli animali e il sacerdote li offriva seguendo un rito chiaro, secondo la legge di Mosè.

Gesù ha detto: “Non sono venuto ad abolire la legge, ma a completarla”.
Gesù non ha abolito il sacrificio, ma al posto degli animali Gesù sacrifica Se Stesso. Per questo Lui è Sacerdote e vittima.
Noi celebriamo la Messa. Questo è un sacrificio offerto a Dio. Noi sacerdoti siamo partecipi al sacerdozio di Cristo. Lui è il primo Sacerdote.
Prima di ofrrirsi Gesù prega. Ecco il motivo di questa preghiera per Sè e per i futuri credenti.

Mentre Gesù pronuncia questa preghiera si alza e alza gli Occhi e dice: “Padre, prego per i Miei discepoli, ma non solo per loro, ma per tutti coloro che crederanno alla loro parola”.
In quel momento Gesù ha visto anche noi radunati qui a Medjugorje, perchè noi abbiamo creduto agli apostoli. Gesù ha nel Cuore l’unione, la Comunione. Essi pregano per essere una cosa sola.
Gesù ha visto che ci sarebbero state discordie nella Sua Chiesa. Anche tra i Suoi discepoli c’erano discordie. Alcuni volevano essere i primi e Gesù lo ha notato. Ha reagito subito calmando la situazione.

Quando è sceso lo Spirito Santo i discepoli avevano un cuore solo e un’anima sola. Per quanto le prove non mancassero loro resistevano, perchè lo Spirito di Cristo era presente.
La prima comunità cristiana viveva mettendo tutto in comune. Quando i pagani guardavano i primi cristiani dicevano: “Guardate come si vogliono bene”.
Gesù sapeva che ci sarebbero state divisioni. Non si pensi solo alla divisione tra Chiesa d’oriente e di occidente o dello scisma dei protestanti. Desidero riflettere con voi sulle divisioni che ci sono tra noi cattolici. Non si tratta solo della Chiesa come tale, ma di ogni famiglia, perchè ogni famiglia è una piccola Chiesa.

Recentemente il Papa ha detto in una catechesi quali sono i motivi delle discordie nella Chiesa e nelle famiglie. Ha elencato tre cause. Il primo motivo è il denaro.
Il denaro distrugge la comunione nella Chiesa. Quando dico “Questo è mio. Mi appartiene. Voglio avere di più” la cupidigia cresce in me. Questo vale sia nella Chiesa che nella famiglia.
Fino al quarto secolo la Chiesa era povera. Viveva nelle catacombe. La comunione era forte.
Quando Costantino ha riconosciuto il Cristianesimo come religione si sono costruite basiliche, è arrivato il denaro e sono cominciate le divisioni.
Nelle famiglie tanti fratelli non si parlano a causa dell’eredità. Il denaro è un grande problema.
Anche se ho il denaro posso vivere come se non lo avessi; l’ho ricevuto come un dono.

Il secondo motivo delle discordie è la superbia. Voglio essere il migliore, al primo posto, gli altri valgono meno di me, voglio essere lodato e sedere ai primi posti.
Sia nella famiglia che nella Chiesa la superbia è un forte motivo di discordia.

Il terzo motivo di discordia è il fatto di sparlare, parlare male degli altri. Prima di parlare degli altri devo guardare me stesso.
Se qualcuno volesse parlare male di me avrebbe motivi per farlo. Tutti abbiamo debolezze e peccati. Ma quando si parla male degli altri sempre si distrugge la comunione. Se oltre a parlare male aggiungiamo cose false diciamo calunnie.
Così l’unione non c’è più.

Una cosa è vivere assieme e un’altra vivere in comunione. La comunione è un frutto dello Spirito Santo.
Quando viviamo assieme viviamo fisicamente vicini, ma quando viviamo la comunione viviamo l’unione nello spirito. Questo non è possibile in modo naturale; abbiamo bisogno del dono dello Spirito Santo.

All’inizio di questa preghiera Gesù fa una lode: “E’ venuta l’ora. Glorifica il Figlio Tuo”. Un’ora più tardi ci sarebbero stati il Getsemani, il Golgota, l’umiliazione, la crocifissione.
Noi tutti diremmo che questo è un momento di sofferenza, ma Gesù parla di un momento di glorificazione. Se noi parliamo di glorificazione abbiamo davanti agli occhi cose ben diverse. Quando qualcuno è famoso, un calciatore per esempio, tutti gli articoli di giornale lo lodano e lo esaltano. Se già nella seconda partita non gioca così bene lo crocifiggono. Secondo questa gloria umana oggi ci sei e domani non ci sei più.
Con la gloria di cui parla Gesù è glorificato solo Colui che è scritto nel libro dell’Agnello, nel libro della vita. La gloria senza Dio non dura, per quanto possa splendere in certi momenti.
La gloria umana è una gloria che non da la luce, ma getta ombra su ciò che veramente vale nell’uomo.

Guardiamo san Francesco. Egli voleva essere un cavaliere famoso. E’ stato sconfitto nella prima battaglia, ma se avesse vinto tutta Assisi lo avrebbe glorificato. Non avrebbe detto neanche una parola buona.Ma oggi lo conoscono tutti. Più il tempo passa e più è famoso, perchè il suo nome è scritto nel libro della vita, nel libro dell’Agnello. Ha fatto tutto per la gloria di Dio e la gloria di Dio lo ha esaltato.
San Filippo Neri è famosissimo, perchè dentro di lui era accesa la Fiamma dello Spirito Santo.

Gesù si alza e prega a voce alta per i Suoi discepoli.
Noi abbiamo bisogno di pregare a voce alta per la persona a cui vogliamo bene. I genitori per i figli, per il fratello, i coniugi l’uno per l’altro. Parlare subito a voce alta a Gesù significa testimoniare la propria fede.
E’ vero che Gesù ci invita a pregare nella nostra stanza, ma ci sono anche momenti in cui devo pregare in pubblico testimoniando la mia fede.

Chiediamo allo Spirito Santo che ci insegni a pregare. Ci doni l’amore e il coraggio per poter pronunciare le parole scritte nel nostro cuore. Queste parole possano guarire chi le ha udite.

Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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