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31° Mladifest – Omelia della Santa Messa di Fra Miljenko Steko

31° Mladifest – Omelia della Santa Messa di Fra Miljenko Steko
2 agosto 2020
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=idcwzL_s3hY


Omelia della santa Messa – Medjugorje, 2 agosto 2020

Dal Vangelo secondo Luca
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio“. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.
Parola del Signore


Cari fratelli e sorelle, oggi i nostri occhi sono rivolti verso Assisi e verso la piccola chiesetta chiamata Porziuncola. Si chiamava così perchè era un insignificante piccolo pezzetto di terra dei benedettini. Ma per san Francesco era qualcosa di grandioso. Ad essa era legata la nascita dell’ordine dei frati minori e delle piccole sorelle clarisse. Lì si erano uniti a Francesco i primi fratelli e lì aveva accolto la sua prima figlia spirituale, santa Chiara. Francesco tornava alla Porziuncola dopo ogni predicazione. Lì si svolgevano le assemblee dei confratelli chiamate “capitoli delle stuoie”. Questo capitava a cielo aperto, perchè per desiderio di Francesco non si erano costruiti grandi conventi. In quel luogo è tornato dopo aver ricevuto le stigmate e lì morì. 
Vari biografi riportano la testimonianza di Francesco secondo la quale per divina rivelazione egli sapeva che fra tutte le chiese edificate in Suo onore la Porziuncola era particolarmente cara alla Beata Vergine Maria. Sulla base di questa rivelazione Francesco ebbe il coraggio di recarsi da papa Onorio III mentre si trovava a Perugia e chiese di concedere alla Porziuncola il privilegio dell’indulgenza plenaria per i fedeli che l’avrebbero visitata oltre ad essersi confessati. In quel periodo i grandi peccatori si emendavano anche lasciando grandi offerte. Francesco prega e opera per i peccatori poveri che non avevano nulla. Era sufficiente confessarsi e recarsi lì. Il papa approva questa richiesta.Sempre il 2 agosto viene consacrata anche la chiesa che Francesco aveva restaurato con la propria fatica. In seguito questa indulgenza è stata estesa a tute le chiese francescane e poi a tutte le altre chiese ed è stata chiamata “Perdono di Assisi”. 
Oltre ad essere stata la culla dell’ordine francescano la Porziuncola è stata molto importante anche per la storia personale di Francesco. Essa è stata il coronamento della sua conversione. Tutti sappiamo che la conversione di Francesco ha avuto inizio dalla chiamata di Gesù dalla croce che si trova nella chiesa di san Damiano. Gesù gli ha detto: “Francesco và. Ripara la Mia Chiesa che sta andando in rovina”. Oggi sappiamo quanto lungimirante è stata quella chiamata dal crocifisso di san Damiano, ma in quel momento Francesco non vi vedeva il senso completo. Si dedicò alle opere di restauro di quella chiesa per rendere quella rovina un luogo degno di celebrare l’Eucaristia. Poco dopo egli notò un’altra chiesa in stato di rovinna e di cui nessuno si dava pensiero. Era proprio la Porziuncola. Francesco ne fu molto dispiaciuto perchè quella chiesa era consacrata alla Madonna degli angeli. Ristrutturò anche questa e di seguito si trasferì proprio presso di essa. Per san Francesco la Porziuncola era importantissima. Tommaso da Celano afferma: “Quando il santo la vide così in rovina fu commosso d’Amore dal momento che ardeva di devozione nei confronti della nostra buonissima Madre”. 
Cari fratelli e sorelle, Medjugorje è per molti di voi la vostra Porziuncola. Vi ritornate instancabilmente in pellegrinaggio. Con il vostro venire ripetete agli altri il tema del nostro incontro dei giovani: “Venite e vedrete”. Come san Francesco per la Porziuncola anche voi siete commossi per l’Amore della Madonna. Medjugorje è un luogo di grazia, perchè qui il cielo ha toccato la terra in maniera particolare. Un teologo dice che nell’evento di Medjugorje si scopre che il Signore conduce l’uomo verso quel mistero in cui il Signore Stesso dal di dentro apre il cuore come aveva fatto con Lidia negli Atti degli apostoli. Prima del programma serale avete sentito delle testimonianze, ma ognuno di voi potrebbe raccontare ciò che ha vissuto qui e le grazie che avete portato con voi. Potreste raccontare le grazie più intime e personali e unirle ai milioni di sospiri delle persone che sono passate in questo luogo. Milioni di anime hanno ricevuto l’assoluzione sacramentale dai peccati attendendo in fila per ore, come avete fatto questa sera per il perdono della Porziuncola. Qui si sono inteneriti i cuori umani che in precedenza erano impenetrabili a tutto ciò che era santo. Qui sono stati lavati milioni di peccati degli uomini, come anche i tuoi e i miei. Qui milioni di anime sono cadute in pianto davanti ad una sensazione così forte. Il Cuore della Madre ama e abbraccia. Di fronte a Lei hanno confessato tutti i peccati e hanno posto davanti a Lei tutte le richieste e i pesi. 
Tutti voi siete venuti dalla vostra Madre Celeste, dalla Regina della Pace, che è la Mediatrice di tutte le grazie. Questa grazia non si è prosciugata nemmeno durante questa pandemia. Lei ci dice: “Pregate, pregate, pregate. Pregate finchè la preghiera non diventi per voi gioia. Pregate in solitudine. Pregate in comunità. Pregate sempre. Aprite il vostro cuore a Dio. Nella vostra preghiera apritevi al cielo. Tutto ciò che avete e tutto ciò che siete mettetelo davanti a Colui a cui nulla si può nascondere. Lui sa e vede tutto”.Anche quando giungono le prove come quella di questo tempo voi pregate. Quando il mondo si ostina a cercare vie d’uscita non consone voi pregate. Pregate voi, perchè l’uomo moderno non sa che soltanto nelle difficoltà nascono le persone esemplari. Non sa che soltanto nelle prove l’uomo può confermare la chiamata che ha scelto. 
Cari giovani che vi trovate in comunione nel mondo intero, molti di voi siete venuti qui in questi anni. Questa sera siete collegati a Medjugorje in modo virtuale. Sono convinto che anche in questo momento nel cuore di molti di voi risuonino le parole di Francesco: “Questo è ciò che voglio. A questo anelo con tutto il cuore”. Ha detto ciò quando nella Porziuncola ha sentito le Parole del Vangelo. In questo momento chiedo a ciascuno di voi: Cosa vuoi? A cosa anela il tuo cuore questa sera? Cerco di rispondere a nome tuo. Forse voglio lasciare un segno e un giorno vorrei che sapeste che ho vissuto per una ragione in questo mondo. Vorrei che foste convinti che ho compiuto la mia missione, che sono stato ciò che dovevo essere e che non ho avuto paura di percorrere questa via. Vorrei che sapeste che mi sono battuto con coraggio tra le onde contando sulle mie forze, ma che con me c’era una grazia infinita. Non ho lasciato che la mia vita trascorresse in qualunque modo, perchè sono debitore al Creatore che mi ha dato questa vita e mi ha scelto per vivere in questo momento, in questo luogo, per un particolare motivo. Vorrei che sapeste che ho respirato ogni secondo a pieni polmoni. Molte volte mi sono fermato ad ammirare il tramonto del sole. Questa sera chiedo l’intercessione della Regina della Pace perchè si realizzi il mio desiderio più profondo: capire cosa devo essere. Desidero un desiderio santo che mi costringa ad essere un uomo migliore e mi spinge ad anelare a qualcosa di più alto. Questo è il desiderio che mi guida e mi conduce fino al termine della mia vita. 
Chiediamo alla Regina della Pace di rivolgere il Suo Sguardo Materno su tutti i giovani riuniti in questa comunione del festival. Ci conduca alla consapevolezza di san Francesco: “Io conosco il Figlio di Dio, il Figlio di Maria, il Verbo di Dio che Si è incarnato per me”. Anche le parole che papa Francesco ha rivolto a noi a Medjugorje ci spingono in questa direzione. Lui dice: “Maria è la Madre che veglia su di noi Suoi figli, che camminiamo nella vita spesso stanchi e bisognosi, ma col desiderio che la luce della speranza non si spenga.Questo è ciò che vogliamo: che la luce della speranza non si spenga. La nostra Madre guarda questo popolo pellegrino, popolo di giovani che La ama. Affido tutti all’intercessione della Beata Vergine Maria, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo, affinchè possiate essere veri testimoni di Cristo”. Al termine del suo messaggio il papa ha detto che prega per questa intenzione e benedice i giovani riuniti a Medjugorje chiedendo che anche noi preghiamo per lui. 
Fratelli e sorelle, contraccambiamo il nostro papa Francesco promettendogli la nostra preghiera. Lo salutiamo e lo ringraziamo.

fra Miljenko Šteko

Fonte: (Trascrizione a cura di A. Bianco)

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