Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 27 settembre 2020


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, cari fedeli, Gesù ha raccontato questa parabola durante la Sua ultima visita a Gerusalemme. Poco prima della Sua morte.

Quando era entrato nel tempio e aveva cacciato i compratori i capi e gli anziani si erano arrabbiati con Gesù, perchè aveva dichiarato che il tempio era diventato un mercato e aveva fatto intendere loro di essere dei ladri. I capi dei sacerdoti Gli hanno domandato “con che potere fai queste cose?”, ma Lui non ha risposto, anzi ha chiesto: “Vi domando. Se voi Mi rispondete Io rispondo a voi con quale potere faccio questo. Il Battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?” Ma loro non hanno risposto, perchè tutto ciò che facevano lo compivano per i propri interessi. Usavano Dio Stesso per giustificare la propria condotta. “Se diciamo dal cielo ci dirà ‘perchè non gli avete creduto?’”. Con questo hanno riconosciuto che Giovanni il Battista era il profeta di Dio. “Se diciamo ‘dagli uomini’ abbiamo paura della folla”, perchè tutti consideravano Giovanni un profeta. Ecco perchè hanno detto “non lo sappiamo”. Questa risposta era una pura menzogna.
I capi dei sacerdoti erano coscenti di essersi trovati in una situazione poco piacevole e hanno cercato di proteggersi con la bugia. Che errore! Le persone di fede che si sono difese con la menzogna.

Gesù dice una parabola proprio rivolta a coloro che hanno un potere religioso. La parabola dei due figli racconta che un figlio ha risposto affermativamente all’ordine, ma non lo mette in pratica, mentre il secondo rifiuta di ascoltare, ma alla fine esegue l’ordine del padre. Tutti e due in un certo senso erano peccatori.
Gesù dice che il padre si rivolge al primo giovane e lo chiama “figlio”. Questa espressione è piena di tenerezza. Si sottolinea l’amore del padre verso i suoi figli. Egli, in modo tenero, esprime la sua richiesta. Dice: “Oggi và.a lavorare nella vigna”.
Sappiamo che la vigna è l’immagine del popolo di Israele che è chiamato a portare frutto. Israele è l’immagine della Chiesa intera e quindi di tutti noi credenti.
Il primo figlio ha risposto in modo negativo, ma poi si è pentito ed è andato.
Il padre si è avvicinato all’altro. Questo ha risposto “Sì, signore”, ma non è andato nella vigna.

Qual è la differenza tra i due figli? Tutti e due sono peccatori. La differenza essenziale sta nel pentimento. Il figlio che aveva risposto di no si è pentito ed ha eseguito il desiderio del padre, mentre quello che aveva detto di sì non si è pentito.
Essi rappresentano due categorie di peccatori. Quello che si è pentito rappresenta i pubblicani e le prostitute che hanno lasciato le vie cattive e sono tornati a Dio per vivere la Sua Volontà, dopo aver sentito Giovanni il Battista.
L’altro figlio rappresenta i farisei che non sono sinceri.
Gesù dice chiaramente ai farisei che i pubblicani e le prostitute passeranno loro avanti nel Regno di Dio.
A Dio piace il peccatore pentito che desidera una vita nuova. Riconoscere i peccati libera dal peso. Cercare la Misericordia di Dio risveglia la speranza nella vita nuova. La grazia e la bontà di Dio possono operare e donare una vita nuova.

Il Vangelo di oggi ci dice che è sempre possibile all’uomo cambiare.
Ci sono tanti che avevano detto di no a Dio, ma un giorno, come Paolo e sant’Agostino, hanno permesso all’Amore di Dio di toccarli e la loro vita è cambiata, perchè hanno trovato la vera felicità e sono diventati grandi testimoni della fede.

Il profeta Ezecchiele nella prima lettura ci dice che per Dio non è mai tardi. Lui spera sempre nella conversione del peccatore.
Nella Sacra Scrittura si racconta tante volte la gioia di un peccatore che riconosce i propri errori e si rivolge a Dio. Mette in conformità la sua volontà con Quella di Dio. Dio aspetta solo questo. Ci offre varie possibilità nella vita quotidiana per vivere la Sua Volontà.

Circa 8 anni fa è stata pubblicata la storia di un taxista di New York che potrebbe essere un bell’esempio per tutti noi.
Il taxista ha detto: “Sono arrivato all’indirizzo che mi era stato indicato. Ho suonato il clacson. Ho risuonato, ma nessuno veniva. Siccome era l’ultima corsa del mio turno ho pensato di poter tornare a casa, ma poi.ho cambiato idea. Ho parcheggiato, sono uscito e ho bussato. Dopo un attimo ha risposto una voce anziana. Sentivo dei passi avvicinarsi lentamente alla porta. Dopo una lunga pausa si è aperta la porta. Una piccola donna di circa 90 anni stava davanti a me. A fianco a lei c’era una borsa. L’appartamento aveva tutti i mobili coperti da lenzuola. Sembrava che non fosse abitato da anni. La donna mi ha chiesto: ‘Può portare la mia valigia alla macchina?’ Ho portato la borsa e sono tornato per aiutarla. Mi ha preso per la mano e pian piano siamo andati alla macchina. Mi ringraziava continuamente per l’amore e la generosità. Ho risposto: ‘Non c’è di che. Cerco di comportarmi con i miei passeggeri come vorrei che gli altri si comportassero con mia madre’. Lei mi ha risposto: ‘Tu sei un bravissimo ragazzo’. Entrati in macchina mi ha detto l’indirizzo dove andare e mi ha chiesto se potevo fare un giro della città. Ho risposto: ‘Questa non è la via più corta’. Mi ha risposto: ‘Non ho fretta. Vado all’ospizio’. Ho guardato nello specchietto e ho visto che i suoi occhi erano pieni di lacrime. ‘Non ho nessun familiare e il dottore mi ha detto che non mi rimane tanto tempo’. Ho spento il tassametro, mi sono girato e le ho chiesto: ‘Quale via vuole percorrere?’ Per due ore abbiamo fatto il giro della città. Mi ha fatto vedere l’edificio in cui aveva lavorato. Siamo passati per il quartiere in cui aveva vissuto con suo marito. Siamo passati davanti ad un magazzino che era la sala dove da giovane andava a ballare. Qualche volta mi diceva di fermarmi davanti ad un edificio. Stava seduta guardando lontano, senza parole. Quando il primo raggio di sole è arrivato all’orizzonte mi ha detto che era stanca e mi ha detto: ‘Andiamo’. Nel silenzio abbiamo proseguito fino all’indirizzo che mi aveva dato. Appena arrivati due anziani sono usciti. Ho tirato fuori la sua valigia e l’ho portata alla porta. La donna era già stata messa sulla sedia a rotelle. Mi ha chiesto: ‘Quanto le devo?’ Le ho detto: ‘Nulla’. ‘Ma lei deve vivere di qualcosa’. Le ho risposto: ‘Ci sono altri clienti’. Mi sono abbassato e l’ho abbracciata. Mi ha detto: ‘Lei ha dato per un attimo tanta felicità ad una vecchia. La ringrazio’. Le ho stretto la mano e mi sono avviato. Le porte si sono chiuse. Sembrava che la vita si fosse chiusa. Al ritorno ho guidato immerso nei pensieri. Durante tutta la giornata non riuscivo a parlare. Se fossi andato via dopo aver suonato la seconda volta… Ero convinto di non aver mai fatto una cosa tanto importante nella mia vita.
Siamo convinti che la vita si basi su grandi momenti, ma i grandi momenti arrivano all’improvviso”.
Ecco la testimonianza di questo taxista che ha cambiato idea: si è fermato e si è recato alla porta di quella casa.

Cari fratelli e sorelle, questo brano del Vangelo può servire per noi come esame di coscienza. Per noi che veniamo alla Messa domenicale e ascoltiamo la Parola di Gesù. Quanto siamo perseveranti nel vivere ciò che professiamo con le labbra? Viviamo le opere cristiane di Amore, pace e cura per gli altri?
Quanto di ciò che diciamo in chiesa veramente viviamo in famiglia o nel nostro lavoro, come ha fatto questo taxista?
Gesù è gioioso quando Gli diciamo di “sì”. A questo “sì” deve seguire la perseveranza nel vivere la Volontà del Padre. Allora troveremo la vera gioia.

Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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