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1a Meditazione Quaresimale (di padre Marinko)

Il digiuno è una delle prime, e più importanti, chiamate della Madonna a Medjugorje.

La chiamata al digiuno può essere notata proprio all’inizio della Bibbia, nel libro della Genesi („Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare!“ Gen 2, 16) ed anche in altri testi biblici. I profeti digiunavano,  Gesù digiunava e così le prime comunità cristiane. La pratica del digiuno è stata presente in tutta la storia del cristianesimo fino al 20° secolo, ossia quando è stata quasi persa.

Un sacerdote disse a P. Slavko Barbarić: „Qui (a Medjugorje) mi sono reso conto che io, in 30 anni di predicazione, non ho mai parlato alla gente del digiuno, per spiegare, ad esempio, perché, come, quando digiunare, i pericoli e i vantaggi. Almeno in Quaresima, naturalmente, ho parlato loro del digiuno, ma ora che ho riletto la Bibbia mi chiedo come sia stato possibile non vedere questo messaggio dato che è presente quasi in ogni pagina. Gesù digiunò, parlò di digiuno, disse che anche il suoi avrebbero digiunato. Continuo a chiedermi: come è stato possibile? Temo ci siano molti altri messaggi in attesa della mia conversione per essere scoperti“.

Cos’è il digiuno? Il digiuno non è una dieta. A differenza della dieta che è focalizzata esclusivamente sul corpo, nella concezione cristiana del digiuno l’attenzione è rivolta all’interiorità e alla trasformazione del cuore.

Il digiuno è „un atto di umiltà davanti a Dio e un’espressione penitenziale del nostro bisogno di convertirci dal peccato e dall’egoismo per amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi. Il suo obiettivo è la trasformazione di tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito. È necessariamente accompagnato dalla preghiera e dal compiere atti di misericordia.“

Il digiuno è un atto con il quale mi interrogo per vedere DI COSA MI NUTRO E DI COSA VIVO…

COME DIGIUNARE

Nei messaggi della Madonna notiamo la chiamata alla crescita. Un giorno i veggenti hanno chiesto la Madonna quale fosse il digiuno migliore. La risposta della Madonna è stata: „Il miglior digiuno è a pane e acqua“. (21 luglio 1981)

In un’altra occasione, la Madonna ha chiesto che il digiuno fosse „rigoroso“ (14 agosto 1984).

„Vi invito tutti, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente“. (25 agosto 1991)

E poi la Madonna chiede di crescere nel digiuno, di vivere il digiuno dall’interno. La Madonna vuole che i fedeli digiunino non esteriormente, ma che sia un atto interiore. Ecco perché ci invita: Digiunate col cuore.

„Oggi vi invito ad iniziare a digiunare col cuore. Ci sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E’ diventata un’abitudine, che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli, digiunate e pregate col cuore!„ (20 settembre 1984)

Quindi ci sono due modi per digiunare:

a) digiuno per abitudine;
b) digiuno col cuore.

Il digiuno è un processo che va dall’abitudine al cuore. Dall’esterno all’interno.

Non solo rimanere all’esterno, ma entrare nell’interiorità – nel cuore.

„Or dunque – parola del Signore – ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti”. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza
e si impietosisce riguardo alla sventura.“ (Gioele 2, 12-13)

Il digiuno non è un merito davanti a Dio. Ricordiamo il fariseo che prega nel tempio e digiuna due volte alla settimana. Gesù dice che la sua preghiera e il digiuno non hanno valore davanti a Dio. Il digiuno non è un merito davanti a Dio: con il digiuno non diventiamo ne migliori, ne più grandi agli occhi di Dio. L’unica cosa che conta per Dio è ciò che accade in noi attraverso il digiuno. A volte ci vantiamo con agli altri per far saper loro che stiamo digiunando. Sottolineiamo il digiuno affinché lo sappiano. Perché Gesù è contro il fatto che la gente sappia che noi stiamo digiunando?

Non dobbiamo digiunare per piacere alla gente.

Possiamo usare il digiuno per nutrire e rafforzare il nostro ego, e dobbiamo effettivamente andare nella direzione opposta: indebolire l’ego per liberarcene.

QUANDO DIGIUNARE?

La Regina della Pace invita a digiunare due giorni alla settimana: mercoledì e venerdì.

VITA CON PANE E ACQUA

Il digiuno non è solo rinunciare a qualcosa! Il digiuno è una vita con pane e acqua. I giorni di digiuno vivo con pane e acqua. È il mio cibo, quello di cui vivo.

La regola è: mangiare il pane bere l’acqua

Non mangiare mai una fetta di pane intera ma spezzarla sempre. Mangia lentamente il pane e masticalo molte volte finché non si trasforma in un liquido. Bevi l’acqua sorso per sorso… Quindi è importante la degustazione di pane e acqua. Possiamo trasformare questo atto di mangiare pane e acqua nella preghiera: “Gesù, ti ringrazio… Gesù, tu sei il pane della vita…”.

DIMENSIONE FISICA DEL DIGIUNO

Il digiuno, come lo intende il cristianesimo, riguarda l’intero uomo: corpo, anima e spirito. È un processo che parte dall’esterno, ma non si ferma qui. Il suo obiettivo è cambiare il proprio cuore e approfondire la propria relazione con Dio.

Nei confronti del corpo il digiuno agisce come una correzione dei modi sbagliati di mangiare e di nutrirsi. Poiché molte persone mangiano un terzo in più del necessario, il digiuno rivela un eccesso di peso che appesantisce il corpo. A causa di questo eccesso, soffrono il cuore, principalmente, ma anche altri organi, e di conseguenza si riducono le difese dell’organismo contro le malattie. „Questo succede a chiunque mangia velocemente, perché non può sapere di quanto ha bisogno il corpo. Pertanto, viene persa la connessione tra il corpo, che dà segni quando ha abbastanza cibo e bevande, e la risposta cosciente dal centro cerebrale. Questo è fatale per ogni organismo. “(p. Slavko Barbarić)

A causa della velocità con cui si mangia, e anche per altri motivi, molte persone terrorizzano il proprio corpo in quanto non lo sentono dire: Basta!  Ecco perché p. Slavko conclude: „Quindi, se non sentiamo il nostro corpo quando mangiamo troppo, come possiamo sentire qualcun altro?“

Questo non vuol dire che le persone grasse siano cattive e le persone magre siano buone, né che l’obesità sia un ostacolo alla santità. Anzi! Nella lista dei santi incontriamo spesso le persone grasse.

Si dice che i fratelli di un convento domenicano avessero tagliato una tavola per un fratello molto obeso affinché potesse avvicinarsi ad esso e mangiare. Ed era nientemeno che un grande santo: Tommaso d’Aquino.

Indipendentemente dalla benevolenza delle persone obese, dovremmo comunque prestare  attenzione al corpo che il Creatore ci ha donato, e il digiuno è un modo per prendercene cura. Oltre a liberare il fisico dall’eccesso, il digiuno è anche igiene del corpo, perché lo purifica dalle impurità che si accumulano ingerendo il cibo. I cinesi hanno un proverbio:  „Un quarto del cibo per il tuo corpo, tre quarti per il medico!“ Ecco perché la saggezza popolare dice: „Lascia che il cibo sia la tua medicina, e non le medicine il tuo cibo“.

Naturalmente, il corpo e l’anima sono collegati: uno agisce sull’altro. Motivo per cui dobbiamo prenderci cura non solo del cibo che ingeriamo ma anche dello stato dell’anima. Quando uno dei nostri frati ha festeggiato il suo 106° compleanno, qualcuno gli ha chiesto cosa avesse mangiato per arrivare a tale età. Lui ha risposto: „Non è importante quello che mangi, ma quello che mangia te“.

Il significato del digiuno non è solo nella rinuncia al cibo e alle bevande. La rinuncia è solo l’inizio e il significato sta nel cambiamento dell’interno. San Giovanni Crisostomo aveva già ammonito su questo: „Che le nostra lingua digiuni da parole brutte e dannose, a che serve se, da un lato, evitiamo di mangiare pollo o pesce, e dall’altro ‘mastichiamo’ i nostri fratelli.“

Josef Ratzinger (poi Papa Benedetto XVI) ha scritto sul digiuno, mettendo in guardia dalle  motivazioni egoistiche: „È vero che oggi il digiuno viene praticato in vari modi: per motivi medici, estetici ed altri. E questo va bene. Ma un tale digiuno da solo non è sufficiente per un uomo, perché l’obiettivo di un tale digiuno rimane sempre il proprio ‘io’. Non libera l’uomo da se stesso, ma è lì solo per lui.“

Nel digiuno, dobbiamo stare attenti a non preoccuparci solo dell’esteriorità perché correremmo il rischio di andare nella direzione sbagliata. Gesù pone il fariseo in preghiera nel tempio come esempio di un uomo il cui digiuno è diventato lo scopo per se stesso: „Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.“ (Lc 18, 11-12)

Quindi, se qualcuno si ferma solo al livello fisico – digiunando con l’intenzione di perdere peso o avere una ‘linea’ migliore – può cadere nel narcisismo, nel compiacimento, girando attorno a se stesso, guardandosi costantemente allo specchio e misurando il peso sulla bilancia. Il significato del digiuno è l’esatto opposto: liberarsi da se stessi. „Ai nostri giorni, la pratica del digiuno pare aver perso un po’ della sua valenza spirituale e aver acquistato piuttosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una “terapia” per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio.“ (Papa Benedetto XVI)

La Quaresima che ci sta davanti è un’opportunità per vivere il digiuno come terapia attraverso la quale siamo diretti al Signore Risorto e ci avviciniamo e ci conformiamo al Suo Amore.

Fonte : Parrocchia di Medjugorje

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