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Anniversario morte di Padre Slavko

Messaggio del 25 novembre 2000
«Cari figli, oggi che il Cielo vi è vicino in modo particolare, vi invito alla preghiera perché attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicina e benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perché possiate avere la forza e l’amore per tutte le persone che incontrate nella vostra vita terrena e perché possiate dare l’amore di Dio. Gioisco con voi e desidero dirvi che il vostro fratello Slavko è nato al Cielo e intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».


24 Novembre 2000 – 24 novembre 2021
Grazie padre Slavko!

“Essere al cospetto di Gesù in silenzio, significa entrare nel segreto della sua Presenza Eucaristica, significa fermare la frenesia interiore ed esteriore e vivere l’Esperienza dell’Eternità”
(fra Slavko Barbaric,dal suo libro “Adorate mio Figlio con il cuore”)


Padre Slavko ci manca già.
(Di René Laurentin dall’Eco di Maria n°155)

Slavko è deceduto subito dopo la Via Crucis del venerdì 24 novembre. È morto sotto gli occhi dei presenti. Di colpo. Malgrado il suo stile di vita ascetico che sembrava promettergli una lunga vita. Ma probabilmente egli ha abusato delle proprie forze fino al corto circuito per il Signore. I veggenti, per i quali egli era la guida e il riferimento spirituale, ne sono profondamente afflitti perché, ognuno con la propria personalità, non sempre venivano influenzati dalla parrocchia, come si desiderava. Era Slavko ad essere lo stabile collegamento sacerdotale e spirituale.
Medjugorje perde il suo ambasciatore internazionale (poliglotta nei cinque continenti), e il principale interprete presso i pellegrini. Stavano per vietargli quei viaggi che prolungavano il suo flessibile raggio d’azione. Durante e dopo la guerra, aveva creato delle considerevoli opere umanitarie: un villaggio di bambini e di vedove nella stessa Medjugorje, con attigua una scuola.
Organizzava mensilmente dei ritiri vissuti in profondità, nei quali si dava spazio al digiuno. Dopo aver ideato il Festival per i giovani (che aveva termine all’alba del 6 agosto, giorno della trasfigurazione, sul Monte Krizevac), p. Slavko aveva dato avvio ai seminari per i sacerdoti previsti per il mese di giugno.
Psicologo di formazione, era un uomo creativo, modesto e spirituale. Si rimprovera al messaggio di Medjugorje di essere povero e ripetitivo, ma ogni mese Slavko sapeva irradiarne il raggio essenziale: un’eco del vangelo; come sacerdote cercava di trasmettere la sua fiamma, arricchita nel corso della sua lunga vita. Coloro che pensavano che egli non servisse una buona causa oseranno gioire di questa morte, una morte che assesta un colpo di più alla sfera spirituale e ai quotidiani frutti del vangelo.
Ci sono pervenute delle precisazioni circa la morte di Slavko. Aveva modificato le sue abitudini. Terminava la sua via Crucis non in cima al Krizevac, come prima, ma vicino al pannello della Resurrezione, presso la XIV stazione: la deposizione nel sepolcro. In questa fine d’anno giubilare, un “24” del mese, giorno della prima apparizione, egli termina il suo intervento con queste parole profetiche: “Che la Gospa preghi per noi nell’ora della nostra morte”. Benedice il gruppo. È il suo ultimo gesto, ma appena cominciava a discendere dovette sedersi. Lo stesso 24 novembre, dopo la morte di Slavko, Marija ebbe la sua apparizione. Ci si aspettava che la “Gospa” ne parlasse, ma non fu così. Lei dava solo una consegna che continuava il messaggio abituale di Slavko: “Nastavite dalje!” (Andate avanti!).
La salma, esposta nella Cappella dell’Adorazione, con la bara aperta, secondo l’uso di questa regione, ha attirato la folla e la preghiera in un’atmosfera profonda e calma, dove si mescolavano le lacrime e il desiderio del Cielo. Il 25, giorno del suo messaggio, Marija era presente a Medjugorje e ha trasmesso queste parole della Madonna con un sorriso colmo di lacrime: Slavko u nebu! Slavko u nebu!” (Slavko in Cielo!). È la prima volta che un messaggio riporta il nome di una persona. La Gospa si è dichiarata a suo favore come egli si era dichiarato per lei, conclude sr. Emmanuel, alla quale dobbiamo queste commoventi notizie.
È stato sepolto il giorno dopo alla presenza di una grande massa di gente locale e straniera. Mons. Peric, che cercava già da un anno di farlo andar via da Medjugorje, ha celebrato il funerale. È stato un segno di pace e di comunione, a lungo sperate con pazienza ed ubbidienza da p. Slavko.

Fedele al digiuno e alla preghiera mattutina, (la sua ora di tranquillità), ha consumato le sue forze in attività su tutti i fronti: locale e internazionale, su scala dei cinque continenti. La sua successione sarà onerosa per l’attuale equipe parrocchiale, rinnovata con un nuovo parroco. Possa Slavko continuare dal cielo il raggio che fu suo sulla terra.

Fonte: canale Telegram “Info da Medjugorje”

Vita:

P. Slavko Barbaric e venuto a mancare il 24 novembre 2000 alle ore 15.30. Dopo aver completato il rito della Via Crucis, che, come ogni venerdì, eseguiva insieme ai pellegrini ed ai parrocchiani, ha iniziato ad avvertire dolori. Si e seduto su un masso, si è rapidamente accasciato, ha perso conoscenza ed ha reso l’anima al Signore.
P. Slavko Barbaric era nato l’11 marzo 1946 da Marko e Luca Stojic a Dragicina (parrocchia di Cerin). Aveva frequentato i primi otto anni di scola a Cerin ed il ginnasio a Dubrovnik. Era entrato nell’ordine francescano a Humac il 14 luglio 1965. Aveva preso i voti il 17 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971. Aveva studiato a Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva portato a termine gli studi a Graz (in Austria) conseguendo il magistero. Dopo cinque anni di attività pastorale nella provincia dell’Erzegovina, nella parrocchia di Capljina, nel 1978 aveva deciso di proseguire gli studi a Friburgo e qui, nel 1982, aveva ottenuto il dottorato in pedagogia religiosa, conseguendo il titolo di psicoterapeuta.
Aveva lavorato a Capljina come sacerdote – francescano dal 1973 al 1978. Dalla primavera del 1982 fino al settembre 1984 aveva lavorato a Mostar come catechista degli studenti, aveva condotto seminari di preghiera presso il convento delle suore a Bijelo Polje presso Mostar. Grazie alla sua opera fruttuosa con i giovani ed ai corsi di preghiera accolti entusiasticamente dagli studenti, il regime comunista dell’epoca inizib a perseguitare P. Slavko. In quei momenti difficili il Cardinale Franjo Kuharic difese P. Slavko Barbaric e la sua opera.
Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed agli impegni nelle parrocchie in cui aveva operato, P. Slavko lavoro instancabilmente con i pellegrini a Medjugorje, sin dal momento in cui porto a termine gli studi nel 1982. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983. Su richiesta del vescovo Žanic, nel 1985 fu assegnato alla parrocchia di Blagaj, nel 1988 a Humac, dove ricopri l’incarico di cappellano ed aiuto insegnante dei novizi.
All’inizio della guerra in Bosnia – Erzegovina, quando tutti i frati piu anziani andarono a Tucepi come esuli, P. Slavko rimase a Medjugorje, con l’approvazione verbale di P. Drago Tolj, provinciale dell’epoca.
Sin dall’inizio della sua attività a Medjugorje, egli si era dedicato alla scrittura di libri di contenuto spirituale: “Pregate col cuore”, “Dammi il tuo cuore ferito”, “Celebrate la Messa con il cuore”, “Alla scuola dell’amore”, “Adorate mio Figlio con il cuore” “Con Gesù e Maria sul Golgota verso la Resurrezione”, “Pregate insieme con cuore gioioso”, “Madre, guidaci alla pace”, “Seguimi col cuore”, “Colloqui” e “Digiunate con il cuore”, che sta per essere pubblicato proprio in questi giorni. I libri di P. Slavko Barbaric sono stati tradotti in venti lingue, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oltre ai libri, egli ha pubblicato articoli di argomento vario. Aveva creato il Bollettino di San Francesco a Capljina, aveva collaborato con “Kršni zavicaj”, “Glas mira” e con la stazione radio “Mir” Medjugorje. Oltre a scrivere, egli dialogava incessantemente con i pellegrini, guidava le celebrazioni eucaristiche, le preghiere sotto la croce, il Rosario a Podbrdo e la Via Crucis sul Križevac, dove si e conclusa la sua vita terrena. Ogni anno organizzava incontri speciali con i sacerdoti ed i giovani e, presso la casa di preghiera della provincia “Domus pacis”, teneva seminari di digiuno e preghiera.

Fonte: Parrocchia Medjugorje

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