Angolo teologico

Angolo teologico (20)

Messaggi del 25 luglio e 2 agosto 2016

Messaggio a Marija del 25 luglio 2016
“Cari figli, vi guardo e vi vedo persi e non avete né la preghiera né la gioia nel cuore.  Ritornate, figlioli, alla preghiera e mettete Dio al primo posto e non l’uomo.  Non perdete la speranza che vi porto.  Figlioli, questo tempo – ogni giorno – sia sempre più un cercare Dio nel silenzio del vostro cuore e pregate, pregate, pregate finché la preghiera diventi gioia per voi.  Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico

La Madonna parte dalla concretezza, da una situazione di fatto molto triste: “vi vedo persi”. Che significa questa espressione? Può avere due significati: il primo indica un disorientamento e uno smarrimento interiore come quando una persona smarrisce la strada; Il secondo significato, più grave, rivela la durezza del cuore di chi volutamente rimane nell’allontanamento dalla retta via e non intende rimuoversi da là, restando prigioniero nella tenebra. In ambedue i casi la Vergine intende risvegliare i suoi figli per riportarli sulla giusta e salutare situazione cristiana.

Ella offre tre motivazioni che concorrono alla perdita della vera vita spirituale: manca la preghiera – si è persa la gioia – viene meno il primato di Dio. Si tratta di una umanità che ancora si chiama cristiana ma non vive più la freschezza, la vitalità, la profondità della fede cristiana e della conseguente esistenza coerentemente intessuta di cristianesimo. Siamo fiacchi nella fede, deboli nella adesione al Signore, immersi nel materialismo e nelle cose terrene che ci opprimono e ci allontanano dai valori spirituali e religiosi. La Vergine lo vede con l’occhio vigile e amorevole della Madre e se ne dispiace perché vuole la nostra vera salvezza eterna. A tale scopo ci offre tre modi per uscire da questa crisi e sono in corrispondenza alle tre carenze indicate: il primo è la ripresa della preghiera, intensa, viva, continua. Non tanto la preghiera formale, distratta, discontinua, ripetitiva come un disco. Occorre recuperare una preghiera che sgorga dal cuore del figlio abbandonato e fiducioso nell’amore del Padre celeste.

Come si fa ad effettuare una preghiera che venga dal cuore? Sappiamo che la preghiera è la finestra che noi apriamo verso il Cielo affinché Dio entri in noi con tutta la sua luce, il suo amore, la sua grazia. Tale finestra non deve mai chiudersi, altrimenti l’aria pura e salubre del Cielo non arriva dentro di noi e non penetra nella intimità del nostro essere. Al contrario apriamo altre finestre sulla terra da dove esala un’aria pestifera, inquinata e velenosa. La Vergine torna a farci pressione perché la preghiera sia il respiro salutare dell’anima che suscita la disponibilità incline al volere e all’amore del Signore.

Quando in noi giunge l’amore divino si risanano tutte le ferite del cuore, alle volte dolorose e sanguinanti. Quell’amore è un balsamo di guarigione e di purificazione per ottenere la quiete e la serenità interiore che ci consente di sentire la gioia di vivere, di lavorare, di donare, di amare, di soffrire. Quella grazia divina scaturisce dal Cristo Crocifisso e risorto. In tal modo la preghiera del cuore produce la gioia del cuore e Dio torna a primeggiare nella nostra mente, nell’animo, nella vita di ogni giorno, nella bella e brutta sorte. La sua presenza costante ci assicura la disponibilità ad essere sempre e ovunque i portatori della sua Parola e della sua bontà a tutti coloro che cercano la quiete interiore, soprattutto ai nostri familiari e amici o persone varie che hanno estremo bisogno di essere accolte, amate, comprese ed educate. Lasciamo al Signore lo spazio che gli compete, cioè il primo posto. Lui è il Signore della vita, il redentore e Salvatore unico e perfetto. A lui onore e gloria nei secoli.

Messaggio a Mirjana del 2 agosto 2016
Cari figli, sono venuta a voi, in mezzo a voi, perché mi diate le vostre preoccupazioni, affinché possa presentarle a mio Figlio e intercedere per voi presso di Lui per il vostro bene. So che ognuno di voi ha le sue preoccupazioni, le sue prove. Perciò maternamente vi invito: venite alla Mensa di mio Figlio! Egli spezza il pane per voi, vi dà sé stesso. Vi dà la speranza. Egli vi chiede più fede, speranza e serenità. Chiede la vostra lotta interiore contro l’egoismo, il giudizio e le umane debolezze. Perciò io, come Madre, vi dico: pregate, perché la preghiera vi dà forza per la lotta interiore. Mio Figlio, da piccolo, mi diceva spesso che molti mi avrebbero amata e chiamata “Madre”. Io, qui in mezzo a voi, sento amore e vi ringrazio! Per mezzo di questo amore prego mio Figlio affinché nessuno di voi, miei figli, torni a casa così come è venuto. Affinché portiate quanta più speranza, misericordia e amore possibile; affinché siate i miei apostoli dell’amore, che testimonino con la loro vita che il Padre Celeste è sorgente di vita e non di morte. Cari figli, di nuovo maternamente vi prego: pregate per gli eletti di mio Figlio, per le loro mani benedette, per i vostri pastori, affinché possano predicare mio Figlio con quanto più amore possibile, e così suscitare conversioni. Vi ringrazio!”

Commento teologico

Il messaggio può essere suddiviso in quattro momenti principali:

1. Nel primo momento Maria si presenta per quello che Ella è ed opera, cioè quale mediatrice che intercede a nostro favore presso suo Figlio: “sono venuta in mezzo a voi, perché mi diate le vostre preoccupazioni, affinché possa presentarle a mio Figlio e intercedere per voi presso di lui per il vostro bene “. In queste parole è raccolta tutta la missione che Ella deve svolgere in conformità al progetto salvifico del Padre, attuato nel Cristo incarnato, morto e risorto, per estendersi a tutti gli uomini di tutti i tempi. Maria è stata scelta per cooperare a questo meraviglioso progetto di salvezza. E, come Ella dice e mostra concretamente di fare, ha valore fondamentale anche per noi oggi la sua presenza tra di noi, in vista propriamente di attuare la missione a cui è stata chiamata quale Madre e mediatrice di grazia.

Questa verità va sempre richiamata alla nostra memoria e soprattutto al nostro cuore, affinché ci sorregga in tutti i momenti più difficili della nostra vita cristiana. Di ciò dobbiamo essere grati a tale Madre premurosa e generosa, che non abbandona i suoi figli ma li incoraggia, li accompagna, li istruisce e prega a loro favore. Che cosa di più bello e confortevole per noi? Maria va vista sotto questa luce di collaboratrice fedele del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Non ha altro interesse che vedere i suoi figli inseriti vitalmente ed efficacemente dentro tale progetto di amore divino che costituisce la nostra via concreta di salvezza.

2. Come sempre Ella pone al centro dei suoi pensieri e della sua personalità il Figlio suo: “maternamente vi invito: venite alla Mensa di mio Figlio! Egli spezza il pane per voi, vi dà sé stesso “. Sono parole ricche di valore spirituale e concreto, per farci intendere che non vi è altra strada da percorrere che essere uniti al Figlio suo e non esiste altra finalità che mettere al centro del nostro cuore e della nostra mente la persona di Gesù, per conoscerlo, amarlo, seguirlo, accoglierlo e donarlo. Come sono importanti questi concetti per la nostra autenticità cristiana!!!

Spesso noi ci smarriamo dietro ai nostri progetti puramente umani e terreni, perdendo di vista la figura di Cristo quale unico e perfetto Salvatore e redentore. Solo da lui possiamo attingere lo slancio di affrontare ogni giorno le nostre faccende, senza perderci d’animo né essere dispersi su altre vie distorte e tenebrose. Per questa ragione Ella ci invita a partecipare alla Mensa che Gesù ci prepara ogni giorno, in particolare alla domenica, il giorno del Signore. Oh! Se noi capissimo l’importanza vitale di questa Mensa divina, in cui Gesù spezza il pane della vita, ch’è la sua santissima carne immolata sulla croce, e ci offre il vino dell’amore, cioè il suo Sangue prezioso sparso per noi dal sacrificio della croce. Quante volte partecipiamo alla Messa con distrazione, frettolosamente, senza renderci conto del dono immenso che ci viene offerto per pura gratuità. Li, nella Eucaristia, troviamo ogni volta la sorgente unica di vita eterna, di verità e di bontà; là ci conduce la Madonna, perché sa che quella è la fonte perenne da cui sgorga l’acqua che disseta tutte le brame del nostro essere e risana ogni malattia che ci tormenta. Ella si premura di allontanarci dalle acque malsane delle cisterne terrene, dove si raggira morte più che vita.

3. In tale contesto Maria ci raccomanda con insistenza e ardore: “Egli vi dà la speranza. Egli vi chiede più fede, speranza e serenità. Chiede la vostra lotta contro l’egoismo, il giudizio e le umane debolezze “. In queste parole è raccolto il programma di una sana vita cristiana, vissuta con impegno e coerenza sotto la sua materna protezione. Certamente si tratta di una lotta e non di una morbida passeggiata. Ciò comporta che non possiamo adagiarci sui nostri comodi egoismi e sui nostri interessi materiali, ma dobbiamo restare svegli e attenti affinché il nostro cuore sia attratto anzitutto verso la verità di Cristo contenuta nel vangelo e non venga sottoposto alla schiavitù delle cose effimere di questo mondo vanitoso. Si richiede uno sforzo continuo ma felice, sorretto dalla grazia divina e dall’amore materno di Maria, se facciamo spazio alla preghiera, come viene ribadito anche questa volta: “perciò io, come Madre, vi dico: pregate, perché la preghiera vi dà forza per la lotta interiore “. Le medesime raccomandazioni ha ripetuto nel precedente messaggio del 25 luglio. In fondo la cosa essenziale sta nel non staccare mai il filo dalla sorgente che comunica la corrente della luce, cioè non perdere la connessione col Cristo. Questo filo innestato nella spina luminosa è precisamente la preghiera, che ci consente di essere connessi giorno e notte con Gesù.

4. L’ultimo richiamo riguarda i pastori, vescovi e sacerdoti. Ancora una volta un appello accorato, che non possiamo fare a meno di ascoltare con estrema attenzione e urgenza: “cari figli, di nuovo maternamente vi prego: pregate per gli eletti di mio Figlio, per le loro mani benedette, per i vostri pastori, affinché possano predicare mio Figlio, con quanto più amore possibile “. Si nota una giusta preoccupazione rivolta ai ministri sacri. Ciò significa che a Maria sta a cuore la situazione del clero. In particolare punta l’attenzione al fatto che essi devono tornare a svolgere il ruolo specifico a loro spettante nella chiesa. Occorre veramente che i sacerdoti siano i predicatori e i testimoni credibili della verità e dell’amore di Gesù. Spesso si perdono su molteplici gestioni terrene e sociali, che hanno pure il loro peso ma non giungono alla radice di ogni male per guarire e redimere l’umanità sofferente e dolente. Soltanto la verità e l’amore di Gesù offrono la soluzione salvifica alle difficoltà più complesse e profonde, dove neanche la medicina più avanzata o la psicologia o la scienza o i soldi possono dare una soluzione definitiva. Da qui l’urgenza di condurre a Cristo le creature umane affamate e assetate di verità e di amore nel senso compiuto. Solo lui ci offre il farmaco della immortalità, guarendoci, purificandoci, ricolmandoci di serenità e di vitalità, come egli stesso ha promesso: “venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”.

O Maria, madre nostra e madre dei sacerdoti, noi ti rivolgiamo la nostra umile preghiera, affinché tu possa benedire, proteggere, illuminare e riscaldare del tuo amore i pastori che sono stati chiamati a guidare il gregge verso l’unico vero sommo Pastore Gesù. Noi ci impegniamo a essere vicini ad essi, ad amarli, incoraggiarli, aiutarli. Senza di loro non sussiste né vive la chiesa di Dio; la loro opera è indispensabile per attingere alla Mensa della carne e del sangue di Cristo; per ottenere il perdono dei nostri peccati ed essere condotti sulla strada del vero bene a favore dell’umanità. Grazie, o Madre pietosa, perché tu ci ascolti sempre e noi Confidiamo in te.

don Renzo Lavatori

Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.


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