Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 12 ottobre 2019


Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, gli ebrei non passavano per quelle zone. La Samaria era pagana. Quel popolo si era allontanato dalla fede del popolo ebreo e adorava altri dei. Gli ebrei lo consideravano nemico. Ma Gesù non pensa così. Gesù và oltre ai confini degli uomini. L’uomo che è diviso in se stesso divide anche gli altri uomini. Colui che si è riconciliato con se stesso si riconcilia anche con gli altri.
Ecco, fratelli e sorelle, come guardo gli altri? Esistono confini per me? Li ho accettati nel mio cuore? Come guardo gli altri? Come vuole la politica o come vuole Gesù?

Mentre Gesù entra in paese Gli vengono incontro 10 lebbrosi. Si fermano a distanza e supplicano: “Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!” Si sono fermati a distanza, perchè la gente li evitava. Erano tenuti al di fuori della società. I lebbrosi stessi si sentivano rifiutati.
Ma Gesù li guarda in modo diverso. Gli dice: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. Lo Sguardo di Gesù non si ferma alla loro malattia, ma và molto più in profondità. Và fino ai loro cuori, ai loro bisogni, ai loro desideri. Gesù conosce i loro cuori e sa di cosa hanno bisogno.

Cari fratelli, mi ricordo di un incontro del genere. Si tratta di quando ho incontrato fra Slavko Barbaric. Era un momento difficile per me, un momento di tenebra. Appena mi ha visto mi ha detto: “Stasera inizia il seminario di preghiera e digiuno alla Domus Pacis”. Non mi ha detto nient’altro. Non mi ha chiesto “come stai” o altre cose. Lui mi ha visto e sapeva di cosa avevo bisogno. Non mi ha invitato oppure mi ha detto “vieni”. Mi ha solamente detto che iniziava il seminario.
Io sono andato.

Gesù, visti i lebbrosi, ha detto: “Andate”. Questo vuol dire “non fermatevi”. Fino a quel momento erano fermi in un luogo. Erano sempre rimasti dove erano stati relegati, perchè non accolti. Erano diventati statici. Gesù li invita ad uscire da quella situazione. Perchè Gesù dice “presentatevi ai sacerdoti”? Perchè i sacerdoti sono nel tempio e Gesù desidera che i lebbrosi vadano là. Il tempio è il luogo dell’incontro con Dio e dove si è consapevoli dello Sguardo del Signore. Non davanti allo sguardo della gente, ma del Signore.
Questo è il momento chiave della loro guarigione. Per farsi vedere dai sacerdoti i lebbrosi devono accettare loro stessi così come erano. Nella loro accettazione avviene la guarigione.

Fratelli e sorelle, il tempio è il luogo in cui noi siamo consapevoli della nostra identità. Solo quando capisco chi sono io davanti al Signore posso capire chi sono io davvero. Di solito ci guardiamo alla luce dello sguardo della gente. Quanto valgo davanti alla gente? Gli altri mi apprezzano? Che titolo ho e che beni ho? Come mi considerano gli altri per queste cose? Spesso cadiamo in questa forma di schiavitù. Facciamo di tutto per essere qualcuno davanti alla gente e diventiamo schiavi delle loro opinioni.
Gesù, invece, vuole che i lebbrosi si facciano vedere al tempio per essere consapevoli di come Dio li guarda. Se la gente li ha rifiutati Dio li accetta. Questo guarisce il cuore.

Qui a Medjugorje avviene questo. Gli uomini sentono l’Amore divino. Questo accade sulle colline, nella santa Messa, nella Confessione, durante l’Adorazione. Accade in diversi modi, ma sempre l’uomo viene toccato, perchè si sente amato. L’uomo sente che Dio non lo ha rifiutato, ma che lo perdona. Questo guarisce il cuore.
Fratelli e sorelle, il fatto di scoprire la nostra identità ci libera dal grande peso di doverci far vedere dagli altri. Quando incontro il Signore capisco che sono libero, sono amato e accettato.

Gesù non guarisce subito i lebbrosi. Li invia e fa fare loro un cammino. Durante questo cammino vengono purificati. Questo cammino verso il tempio non era solo una purificazione del corpo, ma anche della consapevolezza e dello sguardo: “Chi sono?”, “cosa sono?”. Era una purificazione del cuore.
“Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si prostrò davanti a Gesù, ai Suoi Piedi, per ringraziarLo. Era un samaritano”.
Ecco, fratelli e sorelle, uno di questi dieci ha visto che è guarito ed è tornato da Gesù per ringraziarLo. Gli altri 9, invece, non sono tornati. Gesù chiede: “Non sono stati purificati in dieci? Dove sono gli altri 9? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio all’infuori di questo straniero?”
Perchè Gesù sottolinea questo fatto? Desidera la lode? Sicuramente no. Gesù è libero da queste cose. egli sa che una guarigione totale non è solo quella del corpo, ma quando l’uomo entra in relazione con Dio. Questa è la fede. Per questo motivo dice: “La tua fede ti ha salvato”. Cioè: “Tu hai creduto a Dio. Sei entrato in relazione con Dio. Non pensi più a come sei davanti alla gente. Hai lasciato questo modo di pensare. Adesso conta solo il tuo rapporto con Dio”.

Fratelli e sorelle, questo è proprio ciò che Dio chiede a noi. Solo questo. “Credi a Me. Credi che Io ti amo”.
Fratelli e sorelle, la fede è il mio rapporto con Dio. “Io sono il tuo Dio”.
Quando io dico “Gesù, confido in Te” sono con Lui in un rapporto di amicizia. Da cuore a Cuore.
Qui a Medjugorje impariamo alla scuola della Madonna a pregare col cuore, cioè non solo recitando certe preghiere, ma consapevoli di essere davanti a dio. Tu ed io siamo in un rapporto di fiducia e amicizia.

Gesù vuole che negli altri 9 nasca la gratitudine come nel cuore del samaritano. Essi sono andati al tempio, ma devono tornare cambiati. Perchè Gesù dice questo? Perchè se dimenticano di ringraziare torneranno nel peccato. Se non ringraziano Dio non sono in relazione con Lui e di nuovo dipendono dal pensiero della gente.
Se non ringrazio facilmente cado nella tentazione di vedere solo quello che mi manca e i problemi. Vedo i difetti degli altri e tutte le cose negative. Quando ringraziamo entriamo in un rapporto personale con Dio.

Grazie Signore. Ti ringrazio per tutto. Ti ringrazio per il Tuo Amore. Io sono una creatura divina, perchè Dio è il mio Creatore.
Mi si aprono gli occhi e riconosco tante cose meravigliose attorno a me. Il cuore è pieno di gioia e di pace.
Quando dici a tua moglie “grazie” le relazioni familiari migliorano, perchè si può vivere in pace e si sta bene. Quando vedi le cose positive ringrazia. Ringrazia l’altra persona e il Signore.

Ecco, fratelli e sorelle, Gesù dice a questo samaritano: “Alzati. Non sei più schiavo. Tu sei figlio di Dio. Sei amato da Dio. Alzati. Và. Non fermarti. Non essere bloccato dalle opinioni. Cammina. Lascia il passato e vivi il presente. Vivi con totale fiducia nel Signore. Ringrazia per tutto quello che hai vissuto, quello che vivi e quello che vivrai”.
Fratelli e sorelle, questa è la nostra fede. Crediamo e speriamo che questa sera possa avvenire in noi ciò che è accaduto al samaritano. Speriamo di tornare a casa diversi, con il cuore cambiato.

Qualche giorno fa una parrocchiana mi ha detto che sua figlia era andata a Messa. Appena tornata la mamma ha detto alla figlia: “Non sei stata a Messa”. “Sì. ci sono stata”. “No. Non sei stata a Messa!” “Ma Mamma, ci sono stata. Ero a Messa con un’amica”. “No, non sei stata a Messa, perchè non vedo la gioia sul tuo volto”.

Ecco, fratelli e sorelle, spero che per noi sia diverso.

Amen.

fra Marinko Sakota

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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