Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 18 ottobre 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, il Vangelo di oggi è stato scritto da san Luca. Egli è il terzo dei 4 evangelisti. Oggi è la sua festa. Ricordiamo nel nostro cuore e nella nostra preghiera tutti coloro che portano questo bellissimo nome.

Luca provviene da una famiglia pagana. E’ di origine greca. E’ nato ad Antiochia, la capitale della Siria, provincia romana. Si dice che sia diventato cristiano attorno all’anno 40 del primo secolo. E’ stato battezzato circa 7 anni dopo la Morte e Resurrezione di Gesù.
Era medico ed ha accompagnato san Paolo nei suoi viaggi missionari.
Oltre al Vangelo san Luca ha scritto gli Atti degli apostoli, cioè quello che gli apostoli hanno compiuto dopo la Morte, Resurrezione e Ascensione di Gesù.
E’ chiaro che san Luca non ha potuto scrivere tutto ciò che Gesù e gli apostoli hanno compiuto, ma ha scritto ciò che è essenziale per la nostra fede in Gesù Cristo Salvatore del mondo, nella Santissima Trinità e nella nostra Madre Maria.
La vita di san Luca, da convertito, è legata strettamente a quella di san Paolo, durante la sua predicazione. Ha visitato Paolo mentre era imprigionato. Quando san Paolo ha sentito la fine vicina ha scritto: “Luca è stato l’unico a rimanere con me”.
Le sue reliquie si custodiscono in Italia a Padova nella chiesa di santa Giustina.

Dobbiamo ringraziare questo santo, perchè ha scritto nel suo Vangelo alcuni eventi che non sono stati riportati dagli altri evangelisti. Luca ha scritto in modo cronologico l’evento della Nascita di Gesù, della Sua Infanzia. Solo lui riporta l’evento della visita di Maria a santa Elisabetta ed il Magnificat. Solo san Luca riporta il canto degli angeli al momento della Nascita di Gesù a Betlemme.

Un sacerdote croato, nel suo libro sui santi, parla di san Luca e dice: “Soltanto lui ci fa conoscere l’Annunciazione a Maria; solo lui ci fa vedere l’arrivo dei pastori per adorare Gesù; ci fa vedere come Gesù ha sudato Sangue nell’orto degli ulivi; solo lui parla della promessa di Gesù sulla croce al ladrone alla Sua destra”.
San Luca chiama Gesù “il Signore” e parla del Suo grande Amore per i peccatori. Parla del buon samaritano, del figliol prodigo e del ladrone alla destra di Gesù.
Dante diceva che Luca era lo “scrittore della Bontà di Cristo”.
San Luca sottolinea la presenza delle donne nell’opera di Gesù.

Fratelli e sorelle, preghiamo questo grande santo del Cristianesimo e della nostra Chiesa Cattolica, questo potente avvocato presso la Santissima Trinità.
Preghiamo anche gli altri evangelisti e gli apostoli. Con gli occhi hanno visto Cristo che è puro Amore e Misericordia. Essi sono passati per prove e tribolazioni. Per questo ci comprendono nel migliore dei modi. Preghiamoli, perchè si impegneranno per noi.
Preghiamo i santi della nostra Chiesa.

A volte qualcuno mi chiede quale sia la preghiera migliore, quella più efficace. Credo che sia la preghiera che ha insegnato Gesù quando gli apostoli Gli hanno detto “Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. Gesù ha pregato davanti a loro la preghiera del Padre Nostro.
Senz’altro questa è la preghiera più potente. Ma abbiamo anche altre preghiere che recitiamo quotidianamente. Non credo che abbiamo bisogno di preghiere più potenti di quelle che abbiamo già. Non abbiamo bisogno di intercessori più potenti presso Dio della Madonna, di san Giuseppe e degli evangelisti.
Abbiamo anche i santi della nostra epoca che preghiamo volentieri, ma ricordiamoci di non dimenticare quelli dell’epoca di Gesù che lo vedevano faccia a Faccia.

San Luca, nel Vangelo d’oggi dice: “Gesù designò altri 72 e li inviò a due a due davanti a Sè in ogni città, perchè la messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. Pregate dunque il Signore della messe, perchè mandi operai nella Sua messe. Ecco vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”.
Anche oggi i cristiani sono come agnelli in mezzo ai lupi. Danno la loro vita e versano il loro sangue per Cristo e per il Vangelo.
Ovviamente i mass media mondiali non parlano di queste cose. I mass media non sono in mano ai cristiani o alla Chiesa di Cristo.
Molti versano anche oggi il sangue per Cristo e per il Vangelo come lo hanno fatto gli apostoli e gli evangelisti e tanti altri nei primi secoli del Cristianesimo e nella storia della Chiesa Cattolica. Queste persone sono la forza della Chiesa. Anche noi siamo invitati a tale sacrificio.
Soltanto attraverso la preghiera riceviamo la forza per le opere piccole e per quelle grandi. Attraverso la preghiera riceviamo da Gesù Misericordioso la forza per la nostra via crucis. Attraverso la preghiera riceviamo la pace nel nostro cuore.

Nel Vangelo d’oggi Gesù invita anche alla pace e a predicare la Buona Novella a tutti i popoli e a tutte le nazioni.
Fratelli e sorelle, noi cristiani dobbiamo essere portatori di pace e riconciliazione. Gesù e la Chiesa ci invitano continuamente alla pace.
“Beati i portatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio” ha detto Gesù nelle Beatitudini.
Nel Vangelo di questa sera Gesù invita alla pace e ordina ai Suoi discepoli: “In qualunque casa voi entriate prima dite ‘pace a questa casa’”. Vediamo che il discepolo di Gesù è invitato ad essere portatore di pace. Questa è la sua missione.
Gesù Stesso ha portato la pace nel mondo inquieto. Ha invitato continuamente gli uomini alla pace. Dopo la Resurrezione il Suo primo saluto era: “Pace a voi”.
Gesù ha visto quanto i Suoi discepoli e la prima Chiesa erano preoccupati.

Anche oggi è molto importante parlare della pace e invitare alla pace. Lo fanno tanti, anche coloro che non sono cristiani. Ma dare la pace agli altri possono farlo soltanto coloro che hanno la pace nel proprio cuore. Coloro che amano la pace cercano di raggiungere questo dono di Dio e di condividerlo. Coloro che hanno la coscenza tranquilla hanno la pace nel cuore e sono capaci di trasmetterla agli altri.
Tanti oggi parlano di pace, ma per la pace, soprattutto quella del cuore, bisogna pregare.

Gesù sottolinea l’importanza della preghiera e dice: “Pregate e vi sarà dato”. Dice anche: “Senza di Me non potete fare nulla”. Questo vuol dire che dipendiamo da Dio come un bambino piccolo dipende dai suoi genitori. Nulla possiamo fare senza Dio, senza Gesù e senza Maria.
Perciò invochiamo il nostro Dio Misericordioso nella preghiera, soprattutto nel Padre Nostro.
Invochiamo la Madre di Dio e i nostri santi che sono passati su questa terra soffrendo, ma con la preghiera sono riusciti a resistere. Siano per noi un modello, come san Luca che ha dato il proprio sangue per il Signore e come tanti altri santi della Chiesa che sono stati il seme per altri cristiani.

Fratelli e sorelle, la pace è possibile se abbiamo perdonato coloro che ci hanno offeso. Perdoniamo come Gesù ha perdonato.
Quando i discepoli hanno chiesto a Gesù “quante volte bisogna perdonare chi ci ha offeso?” Egli ha risposto “70 volte 7”, cioè sempre.
Abbiamo visto ciò durante la via crucis, quando Gesù perdona coloro che lo hanno condannato alla crocifissione.
Pregare per la pace; perdonare chi ci ha offeso; pregare per la conversione dei peccatori; dire, come hanno fatto i santi: “Signore, abbi pietà di me peccatore”; fare le opere di carità.
Perdonare è il cammino a cui ci invita Gesù e che ci ha mostrato con la Sua Vita. Questa è la via che porta alla vita eterna.
Gesù ci dice: “Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amati”. La via che ci mostra Gesù è quella dell’Amore. Gesù ha mostrato il Suo Amore morendo sulla croce per noi.
Perciò anche noi, fratelli e sorelle, amiamo l’uomo come lo ha amato Gesù Cristo, nostro Salvatore.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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