Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 7 maggio 2020


Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:”In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, il famoso pittore Vincent Van Gogh ha pensato per anni a cosa dovesse dedicare la propria vita. Alla fine ha scoperto di avere il dono della pittura. La sua vita è cambiata. Non è diventata più facile, ma più esigente. Ha scritto: “Spesso mi sento un uomo ricco, non a causa dei soldi, ma perchè ho trovato a cosa devo dedicare la mia vita, il mio cuore e la mia anima. Questo dà senso alla mia vita”.Penso che sia una grande benedizione per un uomo trovare la propria vocazione.

Fratelli e sorelle, tutti noi siamo venuti al mondo con certi doni. Colui che ci ha dato la vita ci ha dato anche i doni. Dobbiamo riconoscerli, farli crescere e metterli a disposizione del servizio al Signore e al prossimo. Così realizzeremo noi stessi e potremo aiutare altri. E’ molto importante capire quale strada dobbiamo intraprendere nel cammino della vita. 
Per fare questa scelta è giusto chiedere consiglio agli anziani, coloro che hanno più esperienza e che ci amano. Ma la scelta deve essere personale. Dalla scelta della vocazione dipende come sarà la nostra vita. Se sarà piena di senso o sbagliata. Non si può dire che la vita facile sia automaticamente una vita felice. Più accettiamo le sfide con amore e più la nostra vita sarà felice e ricca di senso.  Beati coloro che hanno trovato la loro vocazione. Se mi dedico in pienezza a tale vocazione essa porterà gioia a me e anche a coloro con cui vivo. 

Oggi tante persone si sentono stanche. Sicuramente lo stress è aumentato, ma spesso la stanchezza non è la conseguenza di un lavoro pesante. La stanchezza è causata dal fatto che non sanno il perchè di ciò che stanno facendo.L’amore dà una forza notevole e fa superare ogni difficoltà in ambito lavorativo. Lo scrittore Aleksandr Solzenicyn ha passato diversi anni in prigione in Siberia. Quello che lo ha fatto sopravvivere ai lavori forzati è stato il suo amore per la scrittura. Nella sua opera “Gulag” scrive: “Qualche volta, mentre attorno a me sentivo le mitragliatrici, io mi sentivo volare in aria. Correvo alla baracca per trovare qualche angolo per scrivere ciò che provavo. In quei momenti mi sentivo libero e felice. Scrivevo e scrivevo. Qualche volta mi avvolgevo in un sacco per avere caldo. In estate e in primavera mi sedevo davanti a qualche edificio e scrivevo tutto ciò che mi veniva in testa. Sordo a tutto ciò che mi circondava cercavo di scrivere ogni pensiero come si mettono i mattoni nel muro”. Svolgere un lavoro con amore è una delle più grandi benedizioni che possiamo avere.

Il Signore Gesù ha avuto Amore per ciò che compiva. Ha compiuto con coraggio e Amore la missione che il Padre Gli aveva affidato. Ha detto ai Suoi discepoli: “Ho un cibo che voi non conoscete. Il Mio cibo è fare la Volontà di Colui che Mi ha mandato”. Questo Amore Gli ha dato la forza per superare tutte le difficoltà, anche il sacrificio più grande: il sacrificio della Propria Vita. 
All’inizio della Sua opera pubblica Gesù ha scelto un gruppo di persone che Lo avrebbero seguito sempre. Dopo la Sua Resurrezione questi diventano gli inviati, coloro che continuano l’opera di predicare e testimoniare il Vangelo. Poche ore prima di essere arrestato Gesù ha voluto rimanere solo con loro. Aveva qualcosa di importante da lasciare a loro come testamento. Colui che avevano chiamato Maestro e Signore ha lavato loro i piedi. Ha compiuto qualcosa che a quell’epoca facevano i servi ai padroni. 
I discepoli sono rimasti sorpresi e confusi. Gesù ha impartito loro un insegnamento in cui invitava a servire il prossimo in umiltà. Tante volte aveva parlato del servizio e dell’umiltà; adesso ha mostrato loro un atto concreto e ha sottolineato loro il significato. Gesù aveva capito che questo messaggio non aveva fatto ben presa nei suoi discepoli. Lo avevano capito, ma avevano i propri progetti. Ancora discutevano chi di loro fosse il più grande. 
Gesù ripete nuovamente che per essere Suoi discepoli bisogna avere umiltà e spirito di servizio. La vera umiltà è conoscere la verità di noi stessi. Tutto quello che siamo e tutto quello che abbiamo lo abbiamo ricevuto come dono da Colui che ci ha dato la vita. Possiamo realizzare i doni ricevuti solo se li mettiamo a disposizione di Dio e del prossimo. Questo deve essere alla base della nostra vita e del nostro lavoro. Gesù, per noi Suoi fedeli, è un esempio di servizio nell’Amore. 

In questa settimana, dopo la domenica del Buon Pastore, preghiamo per le vocazioni religiose. La Chiesa prega il Signore di toccare i cuori dei ragazzi e delle ragazze per mettersi al servizio di Dio e del prossimo sull’esempio di Gesù Cristo Buon Pastore. Perchè proprio adesso facciamo questa preghiera per le vocazioni religiose? E’ un tempo in cui tanti ragazzi stanno pensando a quale strada intraprendere nella vita. Ci sono tanti giovani che non conoscono la realtà spirituale e quindi non danno ascolto a questi inviti. Ad altri sembra un ideale troppo elevato e hanno paura di non poterlo realizzare. Altri, mentre pensano a queste cose, non sanno che risposta dare. 

Preghiamo il Signore di accompagnarli sulla via della ricerca per trovare le vere risposte e per poterLo seguire con tutto il cuore. Gesù non può essere seguito solo con metà cuore. La risposta deve essere consapevole e coraggiosa, basata sulla fede in Colui che vogliamo seguire. Essere predicatore della Buona Novella non è la stessa cosa come essere presidente di qualche compagnia o ditta. Gesù paragona a Se Stesso coloro che manda nel Suo Nome. Chi accoglie loro accoglie Gesù Cristo; chi accoglie Gesù accoglie il Padre Celeste che Lo ha mandato. Questa consapevolezza deve essere nel cuore di tutti coloro che vogliono servire Gesù e deve infondere in loro ulteriore coraggio. 
Amen.

fra Slavko Soldo

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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