Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 20 agosto 2020


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.


Carissimi fratelli e sorelle, Tra tutte le feste che conosciamo la più antica è quella delle nozze.
Le nozze sono antiche quanto l’umanità e sono conosciute in tutte le religioni e culture.
E’ un bisogno naturale quello dell’uomo di non stare solo.
La festa delle nozze si è sviluppata in varie culture e religoni con usi diversi.
Negli ultimi giorni le limitazioni per evitare il corona virus provocano confusione durante le nozze. Gli sposi sono apertamente arrabbiati. Qui da noi durante le nozze ci sono tanti invitati e questo evento dura tutto il giorno e tutta la notte. Si beve tanto, si mangia tanto e si danza tanto.
Tutto questo rende le nozze un evento particolare, qualche volta anche esagerato. Ma quando ci si sposa si cerca di fare sempre la cosa migliore.
Quando andiamo alle nozze cerchiamo di mettere l’abito più bello, quello che non mettiamo ogni giorno.
La famiglia degli sposi invita parenti, amici. Il numero degli invitati mostra l’attenzione della famiglia.

Gesù usa quest’immagine delle nozze per spiegare i misteri del Regno di Dio. Questo brano che parla del re che invita alle nozze del figlio è un pò strano. Se guardiamo bene vedremo che il re è buono. Lui mette ha disposizione tutto quello che ha. Sui tavoli c’è tanto cibo eccellente. Tutti vorrebbero andare ad un tale banchetto, soprattutto quando si viene invitati dal re. Per lui è un momento solenne, perchè sono le nozze di suo figlio.
Ci meravigliamo che nessuno abbia risposto. Nel testo greco sta scritto “invitate gli invitati”. Questo vuol dire che tutti erano invitati erano sulla lista degli invitati. Tutto sembrava che andasse bene, ma gli invitati hanno rifiutato il secondo invito.
Ci meravigliamo che rifiutino nuovamente quando il re manda i servi per invitarli per andare alle nozze del figlio del re, dove tutto è eccellente e gratuito. Tutti trovano una scusa per non venire. uno deve lavorare nei campi, l’altro fare commercio. Addirittura alcuni uccidono i servi del re che sono venuti ad invitarli a nozze.

Un altro fatto strano di questo brano è come il re volesse far entrare buoni e cattivi anche se non erano sulla prima lista. Ci meravigliamo anche per la durezza del re verso l’uomo che non aveva l’abito nuziale.
Gesù dice questa parabola ai capi dei sacerdoti e ai farisei, a coloro che sono i rappresentanti del popolo prescelto di Dio, coloro che sono invitati per primi. Per loro Dio ha preparato il Regno, ma essi rifiutano la chiamata e non vogliono venire. Perciò il loro posto verrà preso dai pagani, persone impure ai loro occhi. Questi pagani erano anche i nostri antenati.
Proprio la Chiesa di Cristo è invitato ad una nuova chiamata. Tu ed io siamo chiamati. Dio ce la rivolge sempre di nuovo. Noi, agli Occhi di Dio siamo già puri, come ha detto il profeta Ezechiele.
Ma davanti a noi rimane l’immagine dell’uomo che è stato cacciato perchè non aveva l’abito nuziale. Come potrà l’uomo avere l’abito nuziale per il Regno dei Cieli se non abbiamo tempo per la preghiera e per la Messa domenicale? Sempre cerchiamo qualche giustificazione. Quando chiediamo “preghi e vai alla santa Messa?” la risposta è “sì, ci vado quando gli impegni me lo permettono”. Giustifichiamo i nostri peccati e le nostre omissioni.
Spesso mettiamo i nostri interessi quotidiani davanti a Dio e alla nostra chiamata. Tante cose hanno la precedenza, ma se Dio non è al primo posto nulla è al posto giusto. Diventa un caos.
Se Dio, invece, è al primo posto anche tutto il resto sarà al posto giusto.

Fratelli e sorelle, con questa parabola Gesù ci invita a comprendere che qui si tratta di Dio Padre e di Suo Figlio Gesù che invitano all’unione eterna. Noi uomini non perdiamo nulla in quella comunione e riceviamo assolutamente tutto.
Le nozze del Figlio iniziano con la morte di Gesù in croce e continuano in cielo.
Molti di noi hanno paura della comunione con Dio e hanno anche paura della comunione tra di noi fedeli. Ci siamo allontanati gli uni dagli altri. Ci evitiamo. Viviamo nella paura anche se abbiamo tutto. Abbiamo tutto ed è come se non avessimo nulla, perchè non siamo contenti della nostra vita.

Fratelli e sorelle, è importante comprendere che Dio, per mezzo di Suo Figlio, ci ha preparato una mensa ricchissima. Tutto è pronto per noi, ma spesso succede che è come se a noi non interessasse. Abbiamo soldi, ricchezze, sport, piaceri, facciamo le ferie. Tutto è più importante della chiamata di Dio, delle nozze di Suo Figlio che si celebrano ogni domenica. L’uomo occidentale già da tempo non ha più tempo.
Guardando la situazione attuale in Europa e nel mondo occidentale ci domandiamo: “Dio ci punisce per questo?” Vedendo la situazione attuale della pandemia ci si domanda se non sia una punizione di Dio.
Fratelli e sorelle, Dio non ci punisce, ma può permettere che viviamo le conseguenze del peccato. All’uomo moderno non manca il denaro, ma i figli e la vita. Molte vite concepite sono state interrotte.
Ripeto: Dio non ci punisce, ma ci punisce il nostro ateismo, il nostro stile di vita. La nostra società è senza orientamento, è persa. Questo ateismo fa sì che l’amore tra di noi sia freddo.
Dio non distrugge, ma Dio è assente, perchè noi Gli abbiamo chiuso la porta.

Cari fratelli e sorelle, nella parabola di Gesù vengono chiamati gli altri: gli stranieri, i poveri. Tutti gli altri e non quelli che erano stati chiamati per primi.
Altri popoli hanno accolto la fede. E noi?
Cari fratelli e sorelle, le Chiese giovani del terzo mondo riempiono la sala nuziale e le Chiese dell’occidente sono vuote.
Gesù ha raccontato questa parabola come ammonimento alla Sua generazione, ma vale anche per la nostra oggi. In Europa e nel mondo, però, ci sono sempre persone che riscoprono la Chiesa e le nozze di Gesù. La porta è aperta per tutti.

Nella preghiera di san Bernardo, il santo di oggi, includiamo la nostra preghiera alla Vergine Maria. Chiediamo di avere l’abito nuziale puro per poter partecipare in modo degno a questa e ad ogni Eucaristia sulla terra per giungere alle nozze del cielo.
Beata Vergine Maria, ricordaTi: Tu non hai dimenticato mai nessuno che abbia chiesto il Tuo Aiuto. Anch’io mi rivolgo a Te, Vergine delle vergini. Vengo da Te, o Madre, e sto qui davanti a Te, io peccatore. Sospiro: “Madre, non disprezzare la mia preghiera, ma esaudiscila.

Amen.

fra Stipan Klarić

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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