Omelie

Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 16 dicembre 2020


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, in questi giorni ascoltiamo diverse letture dal libro del profeta Isaia, dal libro della consolazione.
Il profeta annuncia il Messia che avrebbe liberato il popolo da tutte le schiavitù.
Isaia scrive proprio ciò che viene riportato oggi nel Vangelo: “I ciechi riacquistano la vista, i sordi l’udito, i morti risorgono e ai poveri è annunciata la Buona Novella”.
Il profeta Isaia ha usato queste espressioni per spiegare ciò che avrebbe fatto il Messia a Suo tempo.
Anche Gesù usa queste Parole per spiegare a Giovanni il Battista e a chiunque conosca la Scrittura, la Sua Opera.

Gesù parla di Se Stesso e fa capire di essere il Messia. Poteva dire semplicemente “Io sono il Messia”, ma invece ha voluto sottolineare la Verità della Parola di Dio. Dio rimane fedele e compie sempre tutte le Sue opere. Questa realtà viene spesso dimenticata da noi cristiani.
Spesso ci poggiamo sulle nostre forze e pensiamo che Dio ci abbia dimenticati e che le Sue Promesse non abbiano più senso.
Ricordiamo che Gesù ci ha promesso che sarebbe rimasto con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.

In questo brano Gesù non parla solo dei ciechi e dei sordi in senso fisico. In queste espressioni possiamo riconoscerci tutti noi. Abbiamo Dio vicino a noi tutti i giorni. Lo guardiamo, ma non Lo vediamo.
E’ nascosto nel mistero dell’Eucaristia, ma noi non siamo pronti a riconoscerLo. Dio Si è nascosto per salvarci, per cancellare i nostri peccati e donarci la Vita eterna.
Quando parla dei sordi non parla solo di coloro che non hanno l’udito, ma di coloro che non hanno ascoltato la Parola di Dio. Parla dei cuori che sono chiusi alla Parola di Dio.
Forse non siamo così anche noi? Andiamo a Messa, ma non abbiamo ascoltato la Parola e non abbiamo compreso ciò che Dio ci ha voluto dire. Aspettiamo che termini quella parte della Messa e prosegua verso la fine. Non abbiamo incontrato la Parola di Dio.

Gesù viene ancora oggi per allontanare la nostra cecità e sordità.
Gesù parla dei lebbrosi che si devono purificare. Ciascuno di noi porta la lebbra del peccato.
Egli è pronto ad allontanare da noi questa lebbra, ma non lo farà se noi non Glielo permettiamo. Dio non vuole farlo con forza, ma aspetta il nostro “sì”, come lo ha chiesto a Maria e ai santi.
E’ difficile dire “sì” a dio e accoglierLo nella nostra vita. E’ difficile rinunciare a ciò che ho in me: i sogni, la vita che ho programmato.
Dio ha in serbo per me cose molto più grandi. Per questo è importante guarire dalla lebbra del peccato, affinchè Dio possa glorificarSi in noi.
Adesso ha bisogno di noi per fare opere ancora più grandi.
Spesso siamo incoscenti di questa chiamata. Ci chiudiamo in noi, nelle nostre impotenze, paure, e così limitiamo Dio che attraverso di noi vuole fare cose grandi.

Gesù parla anche dei morti che sono risorti. Proprio il peccato ci rende morti. Fa sì che in noi non ci sia Dio. Chiude il nostro sguardo. Dove c’è peccato non c’è Dio.
Dobbiamo deciderci a vivere per Dio. Mentre siamo nel peccato camminiamo a testa bassa e non abbiamo coraggio di guardare Dio. Crediamo di non esserne degni.
Quando ci confessiamo e purifichiamo dobbiamo perseverare, affinchè il peccato non entri più e rimaniamo fedeli a ciò che abbiamo promesso.

Tutta la nostra vita è un Avvento nel quale attendiamo l’incontro con Lui nell’eternità.
Esortati dalla Sua Parola decidiamoci oggi a vivere per Lui.
Ascoltiamo le Parole di Gesù e permettiamo che apra gli occhi del nostro cuore per riconoscerLo nell’Eucaristia e in coloro che sono sul nostro cammino: genitori, amici, figli, colleghi. Negli altri dobbiamo riconoscere Cristo nel bisogno e mostrare Amore e Misericordia.
Non rimaniamo pieni del veleno dell’odio, della bestemmia e degli altri peccati. Il Signore ci doni la contrizione e la pace.
Chiediamo in questa santa Messa al Signore di donarci la Sua grazia.
ApriamoGli i nostri cuori, affinchè possa glorificarSi sempre in noi.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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