Omelie

Riflessione di padre Luigi Lorusso sulla lettura di san Giovanni

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti
e la parola di Dio rimane in voi
e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
Parola di Dio


Carissimi fratelli e sorelle, oggi volevo condividere con voi la meditazione della prima lettura, questa lettera bellissima che è la lettera di san Giovanni che leggiamo durante il tempo del Natale.
In questo secondo capitolo, in questi pochissimi versetti, dal 12 al 17, san Giovanni ci aiuta a comprendere una cosa molto bella di noi.
Dice: “Scrivo a voi, figlioli”. Ci chiama “figli”. Inizia a farci capire che c’è una relazione che noi dobbiamo vivere. E’ quella di essere figli. Figli di chi? Naturalmente di Dio.
Ci spiega come si diventa figli: “Scrivo a voi, figlioli, perchè vi sono stati rimessi i peccati in virtù del Suo Nome”. In Nome di chi? Nome significa persona. in virtù della persona di chi? Di Cristo.
Qui ci aiuta a capire che noi possiamo fare esperienza della Paternità di Dio, entrare in relazione con Dio come Padre, soltanto quando accettiamo Gesù come Salvatore, Colui che il Padre ha mandato per cancellare i nostri peccati e quindi per riammetterci nella relazione filiale con Dio.
Diventiamo figli soltanto attraverso Cristo. Allora san Giovanni ci invita a spalancare il cuore a Gesù e a metterGli davanti la nostra vita e a lasciare che Lui perdoni i nostri peccati.

Non si può iniziare un cammino di conversione, non si può crescere nella santità, se non si parte dal chiedere perdono dei nostri peccati. L’unico che può distruggere il nostro peccato, la schiavitù che esso porta, la morte che il peccato da alla nostra vita, è Cristo.
San Giovanni ci aiuta a capire. C’è una relazione di figli che siete chiamati a vivere nei confronti del Padre Celeste. Questa relazione è possibile grazie a Gesù.
L’invito è ad entrare in comunione con Cristo. Lo si fa quando si crede in Lui, si aderisce a Lui. Quando Gli si fa spazio, in modo che Lui, perdonandoci i peccati, inizi a farci vivere come vive Lui.

E poi fa un altro passaggio: “Scrivo a voi padri, perchè avete conosciuto Colui che è fin dal principio”.
C’è un’altra relazione che noi dobbiamo vivere che è quella della paternità. Diventiamo anche padri. Siamo padri o madri quando noi conosciamo Chi è dal principio. Chi è dal principio? Il Padre.
Cosa significa “conoscere”? Biblicamente significa entrare in una profonda relazione intima con qualcuno.
“Scrivo a voi padri”… Una volta che siete entrati nella relazione intima col Padre Lui Stesso vi insegna ad essere come Lui, ad amare come Lui per poter generare, assieme a Lui, la vita negli altri, per poter generare Cristo negli altri.

Noi viviamo una paternità anche nei confronti di Cristo. Lui Stesso dirà: “Chi è Mia Madre e chi sono i Miei fratelli? Chi fa la Volontà del Padre Mio”. “Chi fa la Volontà del Padre Mio Mi genera”.
Entrando in relazione con il Padre noi impariamo a generare Cristo negli altri. Questa è una vera paternità.
Come il Padre ci insegna a crescere nella santità come Suoi figli, da Lui impariamo come aiutare gli altri a fare lo stesso percorso, affinchè Gesù nasca e cresca negli altri.
Questa è la relazione che dobbiamo vivere in noi, questa paternità che genera, che custodisce e fa crescere nella santità.

E poi c’è una terza relazione.
San Giovanni dice ad un certo punto: “Scrivo a voi giovani, perchè avete vinto il maligno”.
C’è una terza relazione che è quella con lo Spirito Santo. Questa relazione permette a noi di diventare giovani, cioè di partecipare all’eterna giovinezza di Dio. Questo capita soltanto nella relazione con lo Spirito santo.
Lo Spirito Santo è Colui che ci guida nella nostra vita quotidiana. Facciamo spazio a questa relazione per poter veramente scoprire la giovinezza di Dio.

E’ bello questo, perchè oggi l’uomo e la donna moderni fanno di tutto per poter essere giovani. Si arriva alle aberrazioni più grandi: la chirurgia; chi si fa criocongelare per farsi risvegliare tra 100 o 200 anni. Hanno inventato chissà quale elisir di eterna giovinezza per vivere su questa terra. Questo non è possibile. L’unico modo per essere eternamente giovani è entrare in relazione con lo Spirito Santo che ci comunica l’eterna giovinezza di Dio.
San Giovanni dice una cosa molto importante: quando entriamo in relazione con lo Spirito Santo vinciamo il maligno. Vivere l’eterna giovinezza di Dio lo si può fare quando noi vinciamo il maligno. Quando lo vinciamo? Quando, grazie allo Spirito Santo, noi volgiamo tutta la nostra vita e la nostra libertà al bene. Quando viviamo nell’Amore di Dio.

I veggenti a Medjugorje hanno chiesto alla Madonna: “Perchè ogni giorno che Ti vediamo sei sempre più bella?” Cosa ha risposto la Madonna? Ha detto: “Io sono bella perchè amo. Perchè vivo in Dio. Ho buttato tutta la Mia libertà nella libertà di Dio, nella Volontà di Dio”.
San Giovanni dice subito dopo: “A voi giovani, perchè siete forti. La Parola di Dio rimane in voi e avete vinto il maligno”.
Lo Spirito Santo ci porta a comprendere e a volere con tutto noi stessi la Volontà del Signore. Ci fa realizzare, vivere sempre di più la Sua Parola. Ci fa gustare la bellezza di vivere continuamente nell’Amore e non nell’egoismo e nella chiusura. E’ la capacità che lo Spirito Santo ci comunica di essere un dono per gli altri.
Si diventa veramente giovani. Il giovane è colui che si meraviglia continuamente.
Quando noi veramente amiamo, quando permettiamo alla Parola di Dio di realizzarsi dentro di noi, ecco che veramente vediamo la bellezza attorno a noi. Ci meravigliamo per la bellezza della creazione, per l’Amore che Dio ci da attraverso il creato, per le carezze che ci fa attraverso la creazione. Ci meravigliamo del bene che vediamo negli altri. Sappiamo vedere anche i gesti più piccoli. Ci meravigliamo anche dei nostri gesti e del bene che passa attraverso di noi e ne gioiamo. Questo significa fare esperienza della giovinezza di Dio.
E’ bellissimo questo aspetto.

Dopo queste tre relazioni che dobbiamo imparare a vivere per crescere nella Vita di Dio san Giovanni ci dice di non amare il mondo, nè le cose che sono nel mondo. Quando noi amiamo il mondo e le cose che sono nel mondo l’Amore di Dio non ci sta più dentro di noi. Noi siamo fatti per essere di uno: o siamo del mondo o di Dio. Se scegliamo il mondo e le cose del mondo Dio non può più stare in noi. L’Amore di Dio sparisce dal nostro cuore e lo Spirito và via. Rimaniamo veramente soli e cominciamo a diventare vecchi, ad imbruttirci. Vecchi nel male. Iniziamo a svuotarci. Rischiamo di trovarci vuoti nel momento in cui dovremo presentarci davanti a dio, anullati, perchè ci siamo riempiti del mondo, delle cose del mondo.
San Giovanni dice: “Passa il mondo con tutte le sue cose”. Non ci sarà più. Rimane soltanto ciò che ha consistenza, cioè Dio e la Sua Volontà.
Se noi ci riempiamo di Dio e compiamo la Sua Volontà in noi comincia a crescere quella Vita eterna. Quando ci presenteremo davanti al Padre noi saremo pieni di quella Vita che poi Lui ci chiamerà a vivere. Ecco perchè non dobbiamo amare il mondo e le cose del mondo.
Gesù Stesso lo dirà: “Siete nel mondo, ma non siete del mondo”. Non dobbiamo seguire il modo di pensare del mondo, le mode, quello che ci propongono in tv. No. Lasciamo che vadano per la loro strada. Noi dobbiamo, invece, aprirci a Dio. Quella è la Via di Dio. Dobbiamo mettere in pratica il Vangelo ogni giorno.
La Parola di Dio deve rimanere in noi. “Rimanere” significa dimorare dentro di noi. La Parola di Dio guida le nostre scelte. Ci fa camminare e scegliere ogni giorno ciò che è Suo, attraverso quelle cose che il Signore ci chiede di vivere ogni momento con Lui per testimoniare il Suo Amore. Quando viviamo così noi siamo capaci di riempirci di Dio e di rimanerci per l’eternità.
Mentre quando scegliamo le cose del mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita…

Cos’è la concupiscenza della carne: è quel desiderio smodato di voler possedere e da rsoddisfazione a tutti i piaceri della carne e del corpo. Da quelli della sessualità a quello del mangiare a quello dei vestiti, delle case, dei beni di lusso. Pensate oggi come queste cose vengono sponsorizzate. Sembra che oggi essere vergini o casti prima e durante il matrimonio, cioè vivendo ordinatamente la sessualità, sia un delitto.
San Giovanni ci dice il contrario. Se noi perseguiamo la concupiscenza della carne noi moriremo. Svuotiamo completamente la nostra vita.
Se invece rifiutiamo la concupiscenza della carne e ci apriamo al Signore e a ciò che è di Dio noi ringiovaniamo e ci arricchiamo della Vita Stessa di Dio.
La concupiscenza degli occhi: il desiderio smodato di possedere le cose degli altri, le vite degli altri. Ci porta all’invidia e ad odiare l’altro e a non volere il bene. Se c’è un bene nell’altro lo vorremmo distruggere, perchè lo vorremmo noi.
La superbia della vita: è il sentimento per cui ci sentiamo più grandi degli altri. Questo essere sopra gli altri ci porta a calpestare gli altri per raggiungere i nostri scopi. Quell’arroganza, quell’arrivismo, quella competizione che mi porta a schiacciare l’altro essere umano. E’ il contrario del dono della vita. E’ il contrario dell’Amore che si dona all’altro senza volere nulla in cambio. Pensate al perdono.

Viviamo così. Entriamo in questa relazione con la trinità per scoprire di essere figli, per imparare ad essere padri e madri, per poter veramente gioire dell’eterna giovinezza di Dio.
Amiamo Dio. Odiamo ciò che è del mondo. Lasciamo che Dio ci conduca per la strada della santità, perchè essa porta alla gioia su questa terra e nell’eternità.

Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte:  (Trascrizione a cura di A. Bianco)

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