Video-Letture Angolo Teologico

Video-lettura (33): Messaggio a Mirjana del 2/1/2017 – Tre capisaldi: amore – luce – fede

La trentesima puntata della rubrica “Contemplando Maria” condotta da Rita Sberna in collaborazione con don Renzo Lavatori sul canale YouTube “Cristiani today” (4 ottobre 2023)


Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2017 
“Cari figli, mio Figlio era sorgente di amore e di luce quando, sulla terra, parlava al popolo di tutti i popoli. Apostoli miei, seguite la Sua luce. Farlo non è facile: dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri e, con l’aiuto della fede, riempirvi del Suo amore. Senza fede, nessun uomo sulla terra può vivere un’esperienza miracolosa. Io sono con voi, mi manifesto a voi con queste venute, con queste parole. Desidero testimoniarvi il mio amore e la mia cura materna. Figli miei, non perdete tempo facendo domande a cui non ricevete mai risposta: al termine del vostro percorso terreno, il Padre Celeste ve le darà. Sappiate sempre che Dio sa tutto, Dio vede, Dio ama. Il mio amatissimo Figlio illumina le vite e dissipa le tenebre; ed il mio materno amore, che mi porta a voi, è indicibile, misterioso, ma reale. Io esprimo i miei sentimenti verso di voi: amore, comprensione e materno affetto. A voi, apostoli miei, chiedo le vostre rose di preghiera, che devono essere le opere di misericordia: sono quelle le preghiere più care al mio Cuore materno. Le offro a mio Figlio, nato per voi. Egli vi guarda e vi ascolta. Noi vi siamo sempre vicini. Questo è un amore che chiama, unisce, converte, incoraggia e ricolma. Perciò, apostoli miei, amatevi sempre gli uni gli altri, ma soprattutto amate mio Figlio. Quella è l’unica via verso la salvezza, verso la vita eterna. Quella è la preghiera che mi è più cara, e che ricolma il mio Cuore del profumo di rose più soave. Pregate, pregate sempre per i vostri pastori, affinché abbiano la forza di essere la luce di mio Figlio. Vi ringrazio. “


Tre capisaldi: amore – luce – fede

Anche in questo messaggio raccogliamo gli aspetti più importanti che offrono un mazzo di fiori splendenti e profumati: il primo fiore comporta l’amore – la luce – la fede; il secondo fiore contempla le cure materne di Maria, la Madre sempre unita al Figlio; il terzo fiore riguarda la nostra risposta di amore, orientata alla salvezza eterna. Ammiriamo un fiore dietro l’altro.

1. Amore – luce – fede. Anzitutto appare al primo posto la figura del Figlio, quale sorgente da cui emana abbondantemente l’amore e la luce: “mio Figlio era sorgente di amore e di luce quando, sulla terra, parlava al popolo di tutti i popoli”. Vi è un accostamento tra l’amore e la luce: l’amore indica la disponibilità del Figlio verso le creature umane, la sua totale generosa offerta di sé e della sua opera di salvezza, il suo slancio per unirsi con noi a comunicare la ricchezza della sua vita e la tenerezza del suo affetto; la luce rivela lo splendore che promana dalla sua verità eterna e perfetta, in modo che gli uomini possano vedere con chiarezza il suo messaggio di amore e il cammino per poterlo incontrare, accogliere e goderne. L’amore senza luce non appare in tutto il suo fascino e la sua bellezza e bontà; d’altra parte la luce, priva dell’amore, acceca l’animo e resta fredda, impetuosa e opprimente. Messe insieme, l’amore e la luce, sono espressione completa della figura di Gesù, Via Verità e Vita. Egli diventa una poderosa sorgente da cui scaturiscono queste due fonti: l’amore con i suoi raggi di calore e di soavità, con la sua potenza vitale e feconda; la luce con la sua luminosità dona chiarezza e visibilità a ogni cosa, la gioia di contemplare la verità eterna quale via per la vita immortale. L’amore sostiene ogni essere con il suo vigore, la luce lo fa risplendere nei suoi molteplici aspetti. L’amore spinge a desiderare il bene e a seguire il sentiero della vita, la luce fa capire e apprezzare ciò che è buono per distinguerlo dal male.

Ambedue, amore e luce, sono necessarie per una sana esistenza umana e cristiana. La Vergine ci insegna che il Figlio suo le possiede in pienezza e le diffonde nel nostro cuore e nella nostra mente, purché siamo disposti a farle entrare in noi in modo da vivere in fedeltà ad esse: “apostoli miei, seguite la sua luce. Farlo non è facile: dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri”. Ciò significa che per accogliere l’amore e la luce di Gesù è indispensabile l’atteggiamento di povertà e semplicità; occorre scostarci dalle cose inutili e dannose, per abbracciare pienamente l’amore e la luce di Cristo. L’umiltà del cuore si chiama fede quale porta spalancata per accoglierle ambedue.

Solo così potremo essere gli apostoli o i portatori nel mondo della redenzione compiuta dal Salvatore: “con l’aiuto della fede, [potete] riempirvi del suo amore. Senza fede, nessun uomo sulla terra potrà vivere l’esperienza miracolosa”. La visuale si allarga meravigliosamente, in quanto l’amore e la luce; calate dentro di noi con la fede, ci consentono non solo di essere apostoli tra gli uomini ma di poter sperimentare la divina potenza attraverso i suoi interventi miracolosi. Ci è concesso così di diventare strumenti per permettere a Dio di fare opere portentose. Che cosa di più commovente e sorprendente? Lasciamoci avvolgere con la fede viva e intensa dai raggi di amore e di luce che Gesù effonde su di noi come la Vergine suggerisce di fare.

2. Le cure materne. A questo punto la Vergine mostra con grande generosità la sua azione materna: “desidero testimoniarvi il mio amore e la mia cura materna”. Parole dolcissime e suadenti. Esse penetrano in noi causando una intima consolazione che scioglie ogni durezza di cuore, ogni egocentrica resistenza, in modo che da veri figli ci lasciamo sorreggere dal suo abbraccio. Propriamente per questo scopo, per esercitare cioè la sua missione materna, Ella sta in mezzo a noi: “Io sono con voi, mi manifesto a voi con queste venute, con queste parole”. Niente di più convincente per comprendere la sua solerzia e il suo venire e permanere sulla terra, accanto a noi. La cosa più sorprendente sta nel vedere come la sua premura materna sia sempre unita al Figlio. È Lui la vera luce che“illumina le vite e dissipa le tenebre”, mentre Lei è presso di Lui ed è inviata da Lui, che sostiene e irrora l’amore materno di Lei verso di noi: “il mio materno amore, che mi porta a voi, è indicibile, misterioso, ma reale”. In questo momento Maria apre confidenzialmente il suo animo con estrema franchezza e semplicità, che rivelano la purezza dei suoi sentimenti più intimi.

Si può dire che il suo Cuore Immacolato vibra di un amore tenerissimo e commovente per ciascuno dei suoi figli: “Io esprimo i miei sentimenti verso di voi: amore, comprensione e materno affetto”. Sono tre espressioni limpide e incisive: anzitutto l’amore, quale dato fondamentale che irrora tutti i suoi gesti e le sue parole materne; poi la comprensione, nel senso che Ella ci conosce uno ad uno e condivide con ciascuno le particolari situazioni, sentendone il peso insieme alla gioia, la preoccupazione assieme all’esultanza, secondo una stupenda sinfonia di atteggiamenti materni di sublime nobiltà d’animo; infine l’affetto, che aggiunge ai due precedenti vocaboli un valore più concreto e umano nel segno di una vicinanza di Maria assidua e terrena, in modo che giunga a ciascuno di noi il flusso benefico di una affettuosità delicata e toccante.

O Vergine Maria. come sei bella nella tua magnifica fotografia che porgi ai nostri occhi e soprattutto al nostro cuore! Ne restiamo ammirati, sorpresi e gioiosamente coinvolti. Fa’ che il nostro sguardo e il nostro animo non si allontanino mai dalla tua presenza amorevolmente materna; fa’ che essa giunga nel profondo di noi stessi e ci accompagni quotidianamente nella nostra giornaliera esistenza. In particolare quando siamo affaticati, sfiduciati, dubbiosi e deboli, vogliamo far risuonare ogni volta queste tue meravigliose parole e questi tuoi squisiti sentimenti, colmi di un amore sconfinato, in modo che non ci sentiamo soli e abbandonati sotto l’imperversare delle prove e tentazioni, ma sorretti sempre dalle tue braccia. Tu sei per noi un rifugio e un’ancora di sostegno e di incoraggiamento. Di tutto questo ti ringraziamo sentitamente, o Madre clemente e pia, e ci impegniamo a dimostrarti che ti vogliamo bene sul serio e ci affidiamo in ogni momento a Te e ci tuffiamo filialmente nel tuo Cuore immacolato, dove troviamo pace, speranza e tanta forza per vivere da figli tuoi docili e fedeli. A Te, o Vergine santa, la nostra sincera risposta d’amore e obbedienza. Con Te e per mezzo tuo eleviamo a Dio Padre la nostra lode e il nostro ringraziamento per averci donato una Madre come Te, o Regina del cielo e della terra. Amen

3. La nostra risposta generosa. Maria ci chiede la nostra disponibilità per offrire a Lei in ricambio delle sue cure materne il nostro amore filiale con un mazzo di rose: “a voi, apostoli miei, chiedo le vostre rose di preghiera, che devono essere le opere di misericordia: sono quelle più care al mio Cuore materno”.Le rose, come sappiamo, non sono senza spine, ma proprio le spine pungenti le rendono più preziose e splendenti. Di fatto, quando compiamo le opere di bene in mezzo ai nostri familiari e amici, il sacrificio e le difficoltà non mancano mai. Sono precisamente quelle spine a fare delle rose i fiori più belli e profumati. L’offerta di amore, se è congiunta al dolore, diventa una donazione molto più pregevole, in quanto dimostra che alle parole e ai sentimenti si aggiungono i fatti. Sono questi che rendono credibili e gradevoli parole e gesti. Tutta la nostra vita perciò è coinvolta nella autentica devozione a Maria quale atteggiamento di sincero e concreto affetto filiale. In quel mazzo di rose sono comprese le varie vicissitudini, i momenti belli e tristi, le gioie e i dolori, le preoccupazioni e le speranze. Ella ce lo ripete: “quella è la preghiera che mi è più cara, e che ricolma il mio cuore del profumo di rose più soave”. A noi il compito di vivere e mostrare a Lei amorevolmente la nostra dedizione a seguire i suoi insegnamenti e farne la sostanza della nostra crescita spirituale.

D’altra parte, Ella non ci abbandona mai e assieme a suo Figlio ci sta accanto, mentre rivolge a Lui la intercessione per tutti noi, offrendo a Lui le rose che abbiamo donato a Lei. Si nota il suo intento fondamentale: portare i nostri cuori verso il Figlio, nostro unico e perfetto Salvatore e Redentore. Attraverso Maria raggiungiamo il Cristo, come dice l’antico adagio latino: ad Iesum per Mariam. Si va a Gesù per mezzo di sua Madre: “le offro a mio Figlio, morto per voi. Egli vi guarda e vi ascolta. Noi vi siamo sempre vicini”. Come non restare interiormente commossi e scossi da tale delicatezza materna! Propriamente questa unione della Madre con il Figlio ci consente di stare sereni e fiduciosi come bimbi svezzati in braccio alla Madre (salmo 130). Allora veramente la vita si presenta ricolma di luce, amore, gioia, speranza e tanta forza, in quanto rimaniamo fermamente avvinti a Lei che ci conduce al Figlio in un abbraccio di amore infinito: “questo è un amore che chiama, unisce, converte, incoraggia e ricolma”. Quanta abbondanza spirituale già su questa terra, quale caparra della eternità beata.

Sorretti e avvolti da tanto amore, non resta altro che inneggiare con grande trasporto interiore al Signore nostro Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, che ha voluto avvicinarsi a noi tramite Lei, la Vergine Immacolata, affinché noi piccole creature potessimo innalzarci fino a partecipare alle altezze della divinità per tutti i secoli. Amen


Commento teologico tratto dal libro “Medjugorje. Il Cantico dell’Amore” di don Renzo Lavatori
Commento teologico ai messaggi mariani negli anni 2015 – 2019 – Edizioni Sant’Antonio


Fonte: Canale YouTube “Cristiani Today” di Rita Sberna – puntata del 4/10/2023

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