Video-Letture Angolo Teologico

Video-lettura (32): Messaggio a Marija del 25/12/2016 – Uno sguardo luminoso di speranza per il Cielo

La ventinovesima puntata della rubrica “Contemplando Maria” condotta da Rita Sberna in collaborazione con don Renzo Lavatori sul canale YouTube “Cristiani today” (15 aprile 2022)


Messaggio a Marija del 25 dicembre 2016
“Cari figli! Con grande gioia oggi vi porto mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la Sua pace. Figlioli, aprite i vostri cuori e siate gioiosi affinché possiate accoglierla. Il cielo è con voi e lotta per la pace nei vostri cuori, nelle famiglie e nel mondo e voi, figlioli, aiutatelo con le vostre preghiere affinché sia così. Vi benedico con mio Figlio Gesù e vi invito a non perdere la speranza e che il vostro sguardo e il vostro cuore siano sempre rivolti verso il cielo e verso l’eternità. Così sarete aperti a Dio ed ai Suoi piani. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.


Uno sguardo luminoso di speranza per il Cielo

Per una comprensione più aderente al messaggio, esso si può dividere in due parti: nella prima parte balza in primo piano il tema della gioia e della pace quale dono di Gesù; nella seconda parte si apre uno sguardo luminoso sulla speranza del cielo. Ci soffermiamo su ciascuna parte per cogliere gli aspetti più centrali e interessanti.

1. La gioia e la pace di Gesù. La Vergine inizia manifestando la sua gioia di essere portatrice del Figlio Gesù Cristo (Cristofora) allo scopo di farci percepire e gustare la pace che emana da Lui, il Re della pace: “con grande gioia vi porto il mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la pace”. Non esiste la vera pace se non quella che proviene da Cristo, in quanto la sua pace si distingue da quella del mondo. La pace mondana indica soltanto l’assenza di guerra violenta e assassina, mentre la pace di Gesù tocca la profondità dell’animo umano.

In effetti la guerra più micidiale risiede nel cuore dell’uomo, da cui nascono rancore, invidia, orgoglio, gelosia, presunzione, egoismo, aggressività, violenza, predominio sugli altri, falsità. Tutti sentimenti che fanno scaturire l’opposizione e la malvagità verso i fratelli che condividono la medesima natura umana. Per questa ragione la guerra scaturisce dal di dentro di noi e si riversa al di fuori con grande cattiveria sia in famiglia che nella società, causando sofferenza e angoscia nei cuori, divisioni, tensioni, conflittualità fino a raggiungere vere tragedie. Se non siamo capaci di allontanare tali istinti di alterigia e di aggressione, la pace non si può ottenere né in noi né fuori di noi.

Ma chi può vincere le malvagità che albergano nel nostro animo? Esse sono espressione della radice di peccato e di morte che ognuno porta con sé. L’opera redentrice di Cristo è stata propriamente quella di liberarci, guarirci, distruggere in noi tali disordini passionali. Sta qui la fonte salutare che ci consente di trovare dentro di noi la vera pace del cuore, la serenità, la bontà, l’onestà e umiltà, che provengono dalla grazia divina ottenuta con il battesimo e poi con il sacramento della riconciliazione. Quando il nostro animo viene redento e purificato da tante cattiverie, esso trova la quiete interiore, la pace profonda. Questa pace del cuore produce la gioia e l’esultanza di chi ha scoperto il modo di essere e di vivere giusto, buono, benevolo, portatore di amore e di concordia.

Solo allora la guerra si allontana da noi e dalla faccia della terra. Altrimenti essa regna sovrana e indisturbata. Le parole o le chiacchiere che si fanno sui giornali o nei mass media oppure sugli incontri tra i grandi del mondo, contano poco; le alleanze politiche o economiche non reggono, perché ritorna impetuoso e presuntuoso l’orgoglio di primeggiare, l’istinto di distruzione e sopraffazione, l’avidità del denaro e il desiderio del potere a tutti i costi, anche a prezzo del versamento di sangue. La pace dunque è il dono che viene dal Cielo, cioè da Dio e che Gesù ha portato sulla terra con la sua nascita e poi con la passione, morte e risurrezione. Non vi è altra strada per fugare ogni tentativo belligerante se non la grazia salvifica di Cristo accolta nella fede e nell’adesione al suo amore infinito. Spetta a noi saperla valorizzare e vivere per trasformare il male in bene, l’egoismo nella donazione generosa, l’orgoglio nell’umiltà, la prepotenza nella docilità e benignità. Lo dice chiaramente la Madonna: “figlioli, aprite i vostri cuori e siate gioiosi affinché possiate accoglierla”.

Certamente non è facile arrendersi all’amore e per questo occorre lottare contro le correnti contrarie, tenebrose e menzognere. Non si deve demordere di fronte a quanto vorrebbe farci ripiombare negli istinti malvagi e deleteri. Ma sappiamo che con l’aiuto della grazia divina la lotta si vince e ogni rumore di guerra si acquieta, mentre tornano la pace e la gioia del cuore. L’arma spirituale più efficace per ottenere la vittoria della pace sulla guerra è la preghiera assidua, fervente, insistente. La strada da percorrere perciò è chiara e semplice. A noi l’impegno di seguirla passo dopo passo, giorno dopo giorno con grande fiducia e speranza. La certezza che la guerra sarà sconfitta sta nel fatto non siamo soli a lottare, ma Dio stesso con Cristo e per mezzo della Vergine Maria ci offre il suo appoggio onnipotente, per cui non dobbiamo temere né spaventarci ma affidarci totalmente al suo Amore infinito: “il Cielo è con voi e lotta per la pace nei vostri cuori, nelle famiglie e nel mondo e voi, figlioli, aiutatelo con le vostre preghiere affinché sia così”. Non resta che obbedire all’invito amorevole di Maria nostra Madre.

2. La speranza del Cielo. Ci viene suggerito uno stratagemma efficace, per conservare la speranza del bene e della vita contro la tentazione della depressione e disperazione di fronte a tanto male che si sta diffondendo su tutta la faccia della terra. Questo stratagemma sta nell’elevare lo sguardo verso il Cielo, cioè alzare il volto dalla terrenità e sporcizia mondana, che spesso vuole mortificare e distruggere la nostra serenità e fiducia. Se siamo costantemente curvati verso la terra, senza accorgercene veniamo soffocati e oppressi da una infinità di malesseri e di sconvolgimenti, che attanagliano lo spirito e lo emarginano fino a farlo scomparire dal nostro animo. Allora si attua una vera prigionia e schiavitù che ci obbliga ad essere totalmente avvolti, coinvolti e travolti dalle tenebre e dalla cattiveria. In tal modo diventiamo insensibili ai valori più profondi e vitali, perdendo di vista il senso giusto delle cose e degli eventi, annientando lo slancio e la gioia di lavorare, vivere, impegnarsi, soffrire e sperare. Siamo ridotti alla stregua di macchine costrette alla catena di montaggio giorno e notte, trascurando quelle aspirazioni o elevazioni che potrebbero donarci uno spazio di luce e di respiro salutare, di un sano riposo nella libertà di poter esprimere sé stessi nella verità e nell’amore. La Vergine Maria ci invita a non lasciarci opprimere dalle cose terrene, ma ad alzare lo sguardo verso le altezze celesti, da dove provengono aria pura e luminosità calorosa.

Per attingere a quelle vette occorre innalzare il nostro spirito per allontanarci dalle nebbie ovunque diffuse e dal frastuono che risuona sulla terra. Ciò non significa estraniarci dai problemi concreti di ogni giorno, ma saperli vedere e vivere sotto una luce nuova e irraggiante che ci consente di affrontarli con chiarezza e saggezza, ottenendo ottimi risultati non solo per la nostra serenità e maturità personali, ma anche a livello di soluzioni fruttuose sulle questioni materiali, familiari, sociali. Ascoltiamo le sue parole: “vi invito a non perdere la speranza e che il vostro sguardo e il vostro cuore siano sempre rivolti verso il Cielo e verso l’eternità”. Parole di estrema importanza che dovrebbero rimanere costantemente dentro di noi ed essere incise nella nostra mente. Solo in questo modo potremo raggiungere effetti meravigliosi già su questa terra ma poi nella beatitudine eterna. Si tratta di una “regola sovrana” che va anteposta ad ogni altra visuale e aspettativa.

Se veramente vivessimo in tale dimensione celestiale, il nostro cammino sulle strade del mondo sarebbe molto più leggero, sereno e fruttuoso, constatando come le cose e i vari affari si affrontano e si risolvono con criteri più validi di qualsiasi ragionamento o sforzo umano. Dal Cielo, cioè da Dio, il Vivente e l’Amante della vita, troviamo la luce, la forza e la fiducia piena per procedere senza paure o sbigottimenti. Tenendo fisso lo sguardo lassù, avremo il piacere di procedere più speditamente e gioiosamente quaggiù. La ragione sta nel fatto che, stando uniti a Dio, noi possiamo usufruire del suo amore e della sua grazia, della sua stessa onnipotenza in modo da non essere schiacciati dalla aggressività del male e della morte che serpeggiano sulla terra, ma seguire i progetti benefici del Padre verso di noi: “così sarete aperti a Dio e ai suoi piani”. Che meraviglia!

Perché vogliamo restare sempre con il volto piegato verso il basso. Sapendo che respiriamo aria inquinata e velenosa? Poveri noi, esseri meschini e stolti! Eleviamo tutto il nostro essere, anima e corpo, verso le realtà celesti per vivere non già da bruti insensati ma da persone degne di condividere la medesima vita e beatitudine di Dio Padre Figlio e spirito Santo. La Vergine non fa altro che ricondurci su questa traiettoria per il nostro vantaggio sotto la spinta del suo amore materno. Decidiamoci una buona volta a mettere in pratica i suoi avvertimenti e non lasciarli cadere nel vuoto a nostro discapito. Non c’è più tempo da perdere. Questa è l’ora della grazia divina che attraverso la Vergine Madre ci viene benevolmente elargita.

Grazie, o Vergine, per la premura con cui ti dedichi a noi tuoi miseri figli, perché possiamo trovare il sentiero giusto per ottenere il bene e la vita vera. Quante volte però facciamo i sordi e, chiusi nel nostro egocentrismo, non siamo disposti ad accettare quello che tu ci dici e ci ripeti con grande affetto. Basta con i nostri pensieri insensati. È ora di rimetterci nelle tue mani e assecondare i tuoi desideri e consigli preziosi. Sono essi a donarci uno spiraglio di luce e di conforto, di gioia e di pace. Grazie, o Maria, in te confidiamo e non saremo confusi in eterno!


Commento teologico tratto dal libro “Medjugorje. Il Cantico dell’Amore” di don Renzo Lavatori
Commento teologico ai messaggi mariani negli anni 2015 – 2019 – Edizioni Sant’Antonio


Fonte: Canale YouTube “Cristiani Today” di Rita Sberna – puntata del 15/4/2022

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